La parola definitiva toccherà al Consiglio di Stato che dovrà dire se l’assegnazione della Certosa di Trisulti, l’abbazia certosina di Collepardo, in provincia di Frosinone, al gruppo sovranista della bannoniana Dignitatis Humanae (DHI), da parte del MiBact, è legittima o, come pare evidente ormai a  molti (a cominciare dallo stesso ministero), viziata da documentazioni false e dichiarazioni di comodo.

Ma, in attesa del pronunciamento del massimo organo della giustizia amministrativa (c’è anche un’azione penale che ha portato a una richiesta di rinvio a giudizio dei responsabili della DHI), la società civile si mobilita, e lo fa promuovendo, per il prossimo sabato 1 agosto, una scampagnata, un picnic, un vero e proprio happening nelle vicinanze della Certosa, luogo tradizionale di gite con immersioni nella natura e nell’arte.

All’appello di Comunità Solidali, hanno risposto in tanti (altre associazioni, personalità della cultura e dell’arte, cittadini provenienti dai luoghi più disparati), convinti che la Certosa di Trisulti è oggetto di una vergognosa speculazione sovranista colpevolmente agevolata da qualche manina nascosta nel Ministero dei Beni Culturali.

Il Picnic per Trisulti, un happening tra politica e musica, sarà una giornata serena di affermazione del diritto civile e della giustizia, un’occasione per riscoprire un gioiello dell’arte e della storia europea dando una spallata a Bannon e seguaci.

Riprendendo l’antica consuetudine della “scampagnata a Trisulti” – oggi con la distanza física delle tovaglie da picnic – gli organizzatori vogliono  ribadire che nel patrimonio dell’arte e dello spirito vi è il tema del riconoscimento, non più esclusivamente dall’alto, ma che viene dalla comunità che ne costituisce il contesto.

C’è la memoria singola e quella collettiva e le tradizioni che creano il legame inscindibile tra persone e luoghi, tutti aspetti trascurati dal bando di assegnazione alla Certosa che perciò è finita col diventare il simbolo del disinteresse del Pubblico verso il proprio patrimonio.

La violinista Vanessa Cremaschi, testimonial dell’evento, ha riassunto così il senso della “mobilitazione”: “Riprendiamoci la Certosa di Trisulti! Riprendiamocela con le armi della cultura, della solidarietà, della partecipazione, del rispetto dell’ambiente e della convivialità costruttiva.”

Con lei sul prato delle Cappellette di Trisulti, ci saranno altri grandi artisti e grandi cuori: Lucilla Galeazzi, Diana Tejera, Stefania Placidi, Giuliano Gabriele, Alessandro D’Alessandro, i Trillanti, Marta Capponi, Damiana Leone, Elena Valeri, Tarcisio Ciavardini,
Giovanni Monoscalco, Emanuele Zolli, Filippo Cannizzo, Marco Capponi, Alessandro Mura, la Whistle Jazz Band e Roberta Cassetti.