«Non so come ma ho la certezza che con la strage di pochi giorni fa, l’orrendo coro dei giornali e questo assassinio del Pinelli, è davvero finita un’età, cominciata ai primi del decennio. È possibile il silenzio degli uomini, dell’opinione, i difensori dello stato di diritto? Si, è possibile. La paura è veloce». L’aveva capito bene, Franco Fortini che la bomba scoppiata il 12 dicembre del 1969 nella Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano non aveva lasciato dietro di sé solo un tragico bilancio di vittime – 17 morti e 88 feriti – ma anche uno snodo per molti versi fondamentale...