Visioni

Piano e Basquiat per Jon Batiste

Piano e Basquiat per Jon Batiste

Note sparse Tra certezze nella tradizione e brani autografi, il disco del pianista e cantante americano

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 17 ottobre 2018

li Esplanade Studios, prima di divenire pregevoli e ambiti studi di registrazione, erano una vecchia chiesa limitrofa al quartiere di Treme, nel centro di New Orleans. Un luogo denso di fascino e ricco di storie, in cui Jon Batiste si è recato per registrare questo lavoro. Con la supervisione di T-Bone Burnette, il pianista e cantante afroamericano ha dato corpo ad un disco che si muove tra certezze della tradizione (Saint James Infirmary Blues; What A Wonderful World) e brani autografi (Don’t Stop; Mr. Buddy). Si tratta di un lavoro ambizioso, che percorre attraverso il suono del pianoforte ogni ambito del patrimonio musicale african american. Batiste evita con maestria il rischio di pubblicare un disco derivativo e stucchevole, garantendo sempre un’interpretazione di livello. Un ritorno alle origini che è anche un’affermazione di appartenenza al mondo culturale e artistico black, come dimostra il titolo dell’uscita, preso in prestito da un’opera di J.M. Basquiat.

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