Cosa si deve fare per andare a scuola?

«Quando vai a scuola è meglio avere uno zaino per metterci dentro i libri e i quaderni». «È importante anche avere un diario per scriverci sopra i compiti da fare a casa». «Poi devi avere anche la gomma, le matite, le biro cancellabili e quelle non cancellabili e tutto l’altro materiale scolastico che serve. All’inizio di ogni anno scolastico le maestre fanno un biglietto, tu devi darlo ai tuoi genitori e loro ti comprano tutto il necessario».

Cosa si fa a scuola?

«A scuola si parla uno alla volta. Altrimenti, se si parla in due o tre alla volta o tutti insieme, si fa solo della confusione e non si capisce più niente». «Prima di parlare, bisogna alzare la mano. Se la maestra ti dice che puoi parlare, puoi parlare. Se invece ti dice che non puoi parlare, devi aspettare perchè sta parlando un tuo compagno o sta parlando lei, la maestra». «Se la maestra fa una domanda e due bambini rispondono insieme senza alzare la mano c’è uno scontro delle voci, allora tutti e due si devono zittire e poi la maestra, come un vigile, fa parlare prima uno e poi l’altro. Oppure, se la maestra non c’è, i due bambini ci devono arrivare con la loro testa a parlare prima uno e poi l’altro».

«A scuola, se si sta parlando di una cosa di storia, non si può parlare di cani o di elicotteri. Se si sta parlando di animali, non si può parlare di matematica o di pennarelli. Bisogna parlare di quello che si sta parlando, non di altre cose che non c’entrano niente».

Vabbé, oltre a parlare che si fa?

«Si studia, ci si diverte». «Si imparano cose nuove». «Si lavora». «Si va d’accordo con gli altri».

Come si fa ad andare d’accordo?

«Per me, per andare d’accordo con gli altri, non devi giudicarli. Devi farti di più i fatti tuoi». «Non devi voler sempre sapere tutto di tutti». «Non devi insultare». «Non devi parlare troppo. Non devi avere la lingua lunga». «Meglio se fai i complimenti a tutti. Stai con tutti. Giochi con tutti. Sorridi a tutti». «Non devi fare sgambetti». «Non devi fare la verticale che magari cadi addosso a un tuo amico e lui poi dice che lo hai fatto apposta».

«Non devi parlare nelle orecchie di una persona». «Non devi odiare nessuno. Se ti arrabbi, fai un bel respiro profondo finchè la rabbia non ti passa». «Non devi pensare di non riuscire a fare una cosa». «Non devi pensare di essere peggiore».

Nella nostra scuola possono venire anche bambini che non parlano bene l’italiano o hanno la pelle diversa dalla mia. Anche se non sono nati in Italia. O sono nati in Italia ma i loro genitori no. Se sono bambini come noi, possiamo sempre diventare loro amici, perchè poi tra bambini è più facile mettersi d’accordo per giocare tutti insieme.

A scuola possono venire tutti i bambini?

«Certo!».

Anche sordi o muti? O ciechi?

«Certo! Perché sono sempre bambini!». «Loro vengono nella nostra scuola perché anche se non ci vedono o non ci sentono, loro hanno voglia di stare ugualmente insieme agli altri bambini». «Poi possono fare comunque dei miglioramenti». «Poi noi possiamo fare compagnia a loro e loro possono fare compagnia a noi». «Secondo me, se nella nostra scuola non potevano venire i bambini che non parlavano bene italiano o erano sordi, allora la nostra non era neanche una scuola! Perché la scuola serve proprio a imparare a parlare bene e a scrivere in italiano!».