Alle tre e mezza del pomeriggio, quando i parlamentari del centrodestra lasciano l’Aula per non partecipare al quarto scrutinio e sciamano sul piazzale antistante al palazzo, la battaglia dei cori opposti si infittisce, le bandiere sventolano più forte, e la temperatura sale, anche all’ombra. Osservata da lontano, in quel frangente la scena di Piazza Montecitorio fa un effetto disorientante: il grido «Ro-do-tà, Ro-do-tà» si alza tra i vessilli tartarugati di Casa Pound e quelli bianco-azzurri dei Fratelli d’Italia, della Giovane Italia e del Pdl. Poco prima il contatore era più a favore dei sostenitori del giurista – attivisti a Cinque...