Matteo Renzi ieri ha affidato l’analisi politica a un tweet: «Giornata di passi in avanti su flessibilità, immigrazione Ue, crescita economica. C’è ancora molto da fare, ma non si molla». La distribuzione dei migranti proposta da Bruxelles piace al premier.

Matteo Salvini non si è fatto contagiare dall’entusiasmo e ha replicato: «Accordo europeo sull’immigrazione? Per dirla con Fantozzi, una ’cagata pazzesca’. Da domani altri sbarchi, altri clandestini da mantenere in albergo. Grazie Renzi, Alfano e Mogherini. Non ritengo che i finanziamenti ricevuti dall’Italia dal fondo Frontex negli anni passati possano rappresentare una sorta di do ut des rispetto all’accoglienza sfrenata alla quale stiamo assistendo» insiste Salvini. Finale profetico: «Il ministro libico Omar al Gawari ha dichiarato che nelle prossime settimane arriveranno in Italia terroristi dell’Isis a bordo dei barconi dei migranti. Renzi e Alfano, pericolosi incapaci, fermate gli sbarchi subito se non volete essere corresponsabili e complici di eventuali attentati in Italia».

Per il ministro Alfano invece è «un segnale di solidarietà concreta nei confronti dell’Italia».

All’insegna del ’meglio tardi che mai’ il commento del sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini: «L’Europa ha capito che l’emergenza umanitaria in atto è una questione europea. È vergognoso che questo accada dopo 23mila morti. Credo che Juncker debba ottenere molto di più dagli stati». Nicolini indica alcuni nodi aperti: «Attivare forme sicure e legali d’ingresso dei profughi, oltre che un dovere morale, è anche l’unico modo serio per contrastare la tratta di esseri umani. Le quote di resettlement sono invece una risibile risposta all’emergenza umanitaria in atto. 20 mila profughi all’anno da distribuire in Europa sono persino meno dei 23 mila morti sepolti dal mare. Di fronte ai 170 mila arrivati nel 2014, sono un affronto per l’Italia».

Segnali di apertura dai parlamentari pentastellati: «L’inserimento delle quote è una proposta del M5s contenuta in una mozione che il 18 dicembre scorso ha ottenuto l’approvazione nel parlamento italiano. Quello dell’Europa è solo un primo passo, per quanto importante, che non può prescindere dal superamento del Trattato Dublino III e il principio di chi primo accoglie poi gestisce. Le nostre proposte in tema di immigrazione prevedono anche di istituire un testo unico europeo in materia di asilo, concordare con i paesi di provenienza e transito un piano comune di gestione dei flussi, istituire il mutuo riconoscimento: ovvero chi gestisce l’immigrato e lo regolarizza lo fa a nome di tutti i paesi europei che si impegnano quindi a riconoscerlo».

Per Save the children si tratterebbe di un primo passo: «Attendiamo di verificare la volontà di ogni stato membro di farsi carico della protezione e del supporto dei migranti più vulnerabili. La responsabilità degli stati Ue inizia ancora prima che i migranti raggiungano le nostre frontiere».