Politica

Pd siciliano alla deflagrazione finale, Crocetta scatenato contro Fiandaca

Pd siciliano alla deflagrazione finale, Crocetta scatenato contro FiandacaIl governatore siciliano Rosario Crocetta – Foto sintesi

Democrack Il governatore attacca il professore: negazionista della trattativa stato-mafia. La replica: accuse staliniste, ce l'ha con me perché sono contro l'antimafia delle carriere

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 20 maggio 2014
RedazionePalermo

Esplosione finale del Pd siciliano, diviso da mesi sull’appoggio al presidente Crocetta e ormai impazzito per il contraccolpo dell’arresto del deputato Francantonio Genovese. Il governatore riceve l’avviso di sfratto e passa al contrattacco con insinuazioni pesanti. Ma il suo governo della Regione è segnato. Questione di giorni: dopo il voto a Palazzo D’Orléans arriverà il redde rationem.

Da una parte il governatore, Beppe Lumia e la giunta. Dall’altra il Pd del segretario regionale Fausto Raciti, con cui ormai si devono schierare anche il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini e Davide Faraone, siciliano ’di peso’ nella segreteria renziana. Ieri i due invitavano Crocetta a moderarsi. Ma il tappo è saltato. Soprattutto quello di Crocetta, che dal palco di Gela, città di cui è stato sindaco e dov’è tornato a sostenere la candidata Michela Stancheris, sua assessora, ha attaccato a testa bassa Raciti e il professore Giovanni Fiandaca, candidato a sua volta, che nel suo ultimo «La mafia non ha vinto. Il labirinto della trattativa» smonta l’impianto accusatorio del pool di Palermo. Una bestemmia per il governatore, amico e sodale di Antonio Ingroia, già pm del processo sulla presunta trattativa stato-mafia. Crocetta è esploso: «Fianca negazionista», non si può chiedere di votarlo nella città che ha lanciato la più grande battaglia alla mafia mai promossa. È un insulto. Vergogna». Crocetta è un fiume in piena, Fiandaca per lui nega «tutta la storia della lotta alla mafia» e «l’intuizione di Pio La Torre».

Quanto al caso Genovese «le uniche persone che il Pd voleva espellere erano Nelli, Lumia e me. E sapete chi è che ha chiesto la nostra espulsione? Mirello Crisafulli. Chi sostiene Chinnici e Fiandaca? Mirello Crisafulli, Lillo Speziale e Antonello Cracolici, il rinnovamento del partito siciliano», ironico. E non è che l’inizio, promette: «In questi giorni abbiamo sopportato, ma adesso gliele canteremo. A dividerci è un’idea sociale lotta alla mafia. Il sistema di potere siciliano è in gran parte intriso di un sistema antico che ha distrutto la Sicilia e che noi vogliamo mandare a casa». Raciti a stretto giro replica: «inqualificabile» fare campagna contro i propri candidati, «l’idea per cui il Pd doveva essere subalterno a Crocetta è fallita», e ora «la reazione è mandare all’aria tutto». E lascia scivolare un sospetto sul governatore: «Non vorrei che qualcuno coinvolgesse il mondo dal sanità, pezzi dell’amministrazione e del governo nella campagna elettorale». Anche Fiandaca replica: accuse degne del «peggiore totalitarismo staliniano», viene aggredito perché «negli ultimi tempi ho stigmatizzato l’antimafia simbolica, utilizzata com strumento per carriere politiche o per fare affari».

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento