Ignazio Marino, l’uomo su cui il Pd scommette l’osso del collo per invertire il mood di un anno iniziato male con la frana al voto di febbraio e proseguito peggio con i giorni dei franchi tiratori e del sì al governo con il Pdl, ha tenuto caparbiamente la sua campagna romana su un profilo civico a distanza con le beghe nazionali del suo partito. La crisi morde, Roma vive il momento più nero dopo gli anni di Tangentopoli, nella cassa e nella fiducia dei cittadini. Il timore di essere frenato dalla sfiducia, dal non voto, per non dire dall’ostilità verso...