La vigilia delle riunioni del Consiglio europeo è un rituale monotono quanto inutile. Il presidente di turno si presenta di fronte a un Parlamento addomesticato dall’obbligo, almeno per la maggioranza, di non creare difficoltà al manovratore. Il premier ascolta o finge di ascoltare ma che tenga conto del dibattito è escluso. La sceneggiata si ripeterà oggi al Senato e domani alla Camera. La premier si è preparata all’appuntamento di giovedì a Bruxelles in un lungo colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Scholz. Chigi informa che tra i due c’è stato pieno accordo sulla necessità di «dare un ulteriore segnale di...