Ieri Tsipras ha dovuto risolvere anche la questione del candidato alla presidenza della Repubblica ellenica, che è il professore di diritto amministrativo Prokopis Pavlopoulos, ex ministro e dirigente del partito Nea Dimokratia. L’annuncio del nome ha provocato forti reazioni sia in Syriza, sia dal suo partner di governo, il partito di destra Greci indipendenti. Favorito alla nomina, infatti, era fino al giorno prima l’ex ministro neodemocratico e attuale commissario europeo alle Migrazioni e agli Affari Interni, Dimitris Avramopoulos.Il ministro della Difesa,

Panos Kammenos, leader di Greci indipendenti, suggeriva la nomina dell’ex ministro degli Esteri Dora Bakoyanni. Ma l’eurodeputato di Syriza, Manolis Glezos, simbolo della resistenza contro i nazisti, come il ministro per la Ricostruzione della produttivitá e l’Ambiente, Panajotis Lafazanis, leader della potente Corrente di Sinistra, con altri esponenti ed ex socialisti di Syriza vorrebbero un presidente di sinistra, rompendo cosi la tradizione che vuole il presidente proveniente dal campo politico opposto a quello del governo.

Ieri pomeriggio Tsipras, dopo l’intesa tra i partner di governo, ha detto che «un largo consenso è indispensabile per far fronte alle difficoltà che attraversa il Paese. Pavlopoulos è una personalità nota per la sua sensibilità democratica, stimata dal parlamento e dalla societá». Rivolgendosi a chi vorrebbe un presidente di sinistra Tsipras ha affermato che «la sinistra nei momenti più critici della storia non è mai stata arrogante». Il 64enne Pavlopoulos, che domani sera affronterà la prima delle tre votazioni previste (deve raccogliere 180 voti su 300) viene dall’ala moderata di Nea Demokratia e ha sempre avuto una posizione critica verso il memorandum.