Suona quasi come la quadratura del cerchio. Con In the Blue light, il suo quattordicesimo album solista di studio in uscita il 7 settembre, Paul Simon chiuderà con ogni probabilità la sua carriera discografica dopo quella dal vivo, annunciata con il farewell tour che lo sta portando in giro del mondo e che si chiuderà il 22 settembre a New York. Per l’occasione il musicista nativo del New Jersey ha selezionato dieci canzoni tra le preferite del suo catalogo – non necessariamente brani che all’epoca avevano ottenuto impatto popolare, riarrangiandole completamente, rimodellando le strutture armoniche e in alcuni casi modificando anche i testi che non ritiene più attuali.

Una selezione che si muove tra l 1973 al 2011 estratti dagli album There Goes Rhymin’ Simon (1973), Still Crazy After All These Years (1975), One-Trick Pony (1980), Hearts and Bones (1983), The Rhythm of the Saints (1990), You’re the One (2000) and So Beautiful Or So What (2011) dove Simon ha coinvolto Wynton Marsalis, Bill Frisell, Jack DeJohnette, Steve Gadd. «Non succede spesso – scrive Simon nelle note che accompagnano il libretto del disco – che un artista abbia l’opportunità di rimettere mano ai suo primi lavori e a ripensarli, modificarli e anche cambiare completamente delle parti originali. Questa opportunità mi ha anche regalato la possibilità di suonare con uno straordinario gruppo di musicisti, con molti dei quali non avevo mai collaborato prima».