L’arpa non è uno strumento facile. La letteratura musicale in materia è alquanto audace sia per i compositori sia per gli interpreti tra i quali va annoverata la parmigiana Alessandra Ziveri, musicista conosciuta anche per la militanza con l’Alchimia Duo e per aver affrontano repertori inediti di Alfredo Casella. Sulla scorta di queste esperienze la Ziveri ha proseguito la sua ricerca registrando un album, meravigliosamente all’ascolto inaspettato e tutto «al femminile», La Promenade des Dames. French women composers & harp music (Da Vinci Classic, 2019), che scopre e valorizza tre musiciste d’Oltralpe, nate a cavallo del XIX e XX secolo: Louise Charpentier, Germanine Tailleferre e Renée Hansen-Jamet. Al di là delle istanze valoriali delle partiture, le cui tessiture sonore non possono essere classificate nemmeno a posteriori di genere, le loro composizioni saggiano terreni arati dall’impressionismo di fine secolo e coltivano suggestioni espressioniste e neoclassiche prede di movimenti e gruppi primo-novecenteschi.