Lo scorso marzo il presidente Abdelmajid Tebboune ha sciolto il parlamento e indetto nuove elezioni legislative per il 12 giugno con l’intenzione di «coinvolgere la società civile ed i giovani», principali protagonisti delle proteste di questi anni dell’Hirak. Proposta che, al contrario, ha visto l’adesione dei partiti dell’epoca Bouteflika e del fronte islamista, mentre viene avversata dai partiti progressisti e laici dell’opposizione e dal movimento Hirak. Il manifesto ne ha parlato con Djelloul Djoudi, segretario nazionale del Partito dei Lavoratori (Pt), principale formazione della sinistra algerina. Il regime ha imposto nuove limitazioni alla libertà di manifestare nel paese, questa è...