Personale completa, battesimo editoriale, master class. Aperta il 31 maggio, alla presenza del regista, con la proiezione di Blow Out (1981), protagonisti John Travolta e Nancy Allen, quella di Parigi è una festa che Brian De Palma non ha mai ricevuto in Usa, sicuramente mai a Hollywood. In collaborazione con le Editions Rivages (da cui è appena uscito Les serpents sont-ils nécessaires?, primo poliziesco del regista, scritto con Susan Lehman, il calendario della Cinémathèque Française ha tra i suoi punti di forza, oltre alle ottime proiezioni in originale, la masterclass del 2 giugno e, il 7 giugno, il film (Il fantasma del palcoscenico) con dibattito.

Altrettante occasioni di analisi dei virtuosismi magistrali di De Palma, come, in Femme fatale, il superbo incipit di seduzione saffica e scambio di collane nelle toilettes o, in Snake Eyes, nello stadio di Montreal, il sapiente piano sequenza d’apertura di 17 minuti (ma con tre ‘cuciture’ elettroniche) che gareggia in vertigine con quello di L’infernale Quinlan di Orson Wellles, mito massimo del regista. Infiniti, negli incontri, i richiami citazionali: «Blow-Out, l’ho diretto dopo la promessa, rimangiata, di farmi girare Flashdance – ricorda il regista –. È un remake-omaggio a Blow-Up, del ’66: ho conservato la trama, cambiando qualche particolare. Travolta interpreta un tecnico del suono, che capta e registra un ‘incidente’ d’auto. Ho trasferito l’allucinazione visiva di Antonioni a un’allucinazione acustica».