La giunta regionale di centrodestra, guidata da Christian Solinas (Partito sardo d’azione), a settantatré giorni dal voto delle regionali manca ancora di sette assessori. Sinora sono state assegnate solo cinque deleghe: la programmazione a Giuseppe Fasolino e il lavoro ad Alessandra Zedda di Forza Italia; l’Ambiente a Gianni Lampis di Fratelli d’Italia; la sanità a Mario Nieddu della Lega e il Turismo a Gianni Chessa del Partito sardo d’azione. Ancora da indicare gli assessori a lavori pubblici, urbanistica, agricoltura, affari generali, cultura, trasporti e industria. Sette deleghe sulle quali, per il momento, Solinas conserva l’interim. Causa del ritardo la complicata composizione del puzzle di potere tra le forze politiche che compongono la coalizione.

Mai nella storia politica recente dell’isola si era registrato un simile ritardo, tanto che la polemica, già forte in Sardegna da settimane, ora arriva alla ribalta nazionale. Il primo a sparare contro la coalizione di centrodestra è stato, tre giorni fa, il leader M5S, Luigi di Maio: «La Sardegna – ha detto il vicepremier il 4 maggio durante un viaggio in Sardegna – è ostaggio delle guerre tra bande politiche. Mancano ancora sette assessori regionali. Ecco cosa succede a votare le accozzaglie».

Di Maio non ha lesinato critiche all’impasse che sta bloccando Solinas, eletto il 24 febbraio scorso. «Oltre due mesi senza una giunta regionale lasciano senza parole – ha attaccato il vicepremier – Conosco tanti cittadini sardi che hanno votato per il centrodestra e sono arrabbiati. Errare è umano, ma perseverare è diabolico: non votiamoli mai più».
Anche il Pd attacca la maggioranza: «Ora basta, la misura è colma. Il presidente Solinas si presenti in consiglio regionale con la giunta al completo e le dichiarazioni programmatiche».

Così il capogruppo del Partito democratico, Gianfranco Ganau, incalza il governatore, accusandolo di «essere incapace dare un governo alla Sardegna». Ganau parla di «intollerabile litigiosità tra le forze politiche del centrodestra per la spartizione delle poltrone». E aggiunge: «Ad oggi non è stato possibile avviare una corretta attività consiliare, mancando ancora le dichiarazioni programmatiche del presidente e non essendo possibile l’avvio formale dell’attività di diverse commissioni per l’assenza dei rispettivi assessori».

Al vicepremier grillino replica la Lega, a Roma alleata di governo dei Cinquestelle. «Luigi Di Maio è davvero così interessato alle criticità della Sardegna? Allora mi auguro che possa venire in aula a Montecitorio e rispondere alle mie tre interrogazioni parlamentari sul malfunzionamento delle coperture telefoniche in alcuni centri dell’isola, dato che si tratta di questioni che riguardano il ministero di sua competenza». Così dice il deputato e coordinatore della Lega per la Sardegna Eugenio Zoffili, che invita Di Maio a rivolgere «più attenzione ai problemi reali dell’isola invece di continuare ad attaccare la Lega e a fare polemiche inutili».