Va bene le montagne d’immondizia per le strade con la gente che nelle periferie incendia i cumuli di spazzatura che nessuno ritira da una settimana per un guasto negli impianti di Bellolampo; va bene i cantieri in giro per la città dell’anello ferroviario con i commercianti in ginocchio da anni, alcuni dei quali costretti a chiudere, e con la Procura che ha appena aperto un fascicolo. Ma la prostituzione, no. Quella proprio il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, non può tollerarla. Sotto assedio per i rifiuti con la Regione che ha presentato un esposto in Tribunale, il sindaco, a sorpresa, tira fuori l’ordinanza per la lotta alle lucciole. Lo fa alla vigilia dell’inaugurazione, prevista oggi, della biennale internazionale di arte sacra contemporanea-bias dal titolo «La Porta-Porta itineris dicitur longissima esse», iniziativa inserita nel cartellone del programma di Palermo capitale italiana della cultura per il 2018. Chi verrà beccato a contrattare con le prostitute si beccherà 400 euro di multa; nell’ordinanza è stato inserito un elenco di strade (e perché no tutta la città?) dove tra due giorni scatteranno divieti ferrei.

Insomma pugno duro, come voleva il comandante della polizia municipale, che ha proposto e ottenuto il provvedimento «per il contrasto del fenomeno della prostituzione e a sostegno delle vittime di violenza o di grave sfruttamento».

Singolare appare la decisione di circoscrivere l’ordinanza al periodo 16 aprile-31 agosto. Anche il contenuto è abbastanza strano. «Sia fatto divieto a chiunque di porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, consistenti in atteggiamento e in abbigliamento indecoroso o indecente in relazione al luogo, ovvero nel mostrare nudità, ingenerando la convinzione di esercitare la prostituzione – si legge nel provvedimento – di richiedere informazioni a soggetti che pongano in essere i comportamenti descritti e di concordare con gli stessi l’acquisizione di prestazioni sessuali a pagamento; alla guida di veicoli di seguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale».

La multa di 400 euro «non sarà applicata alle persone che esercitano la prostituzione vittime di violenza o di grave sfruttamento o che si trovano in situazioni di gravità ed attualità di pericolo», in questi casi «saranno informati i servizi sociali del comune, qualora aderiscano a percorsi di tutela e protezione».
Critiche da Sinistra comune: «L’ordinanza sembra un’azione repressiva contro le persone piuttosto che un’azione coordinata contro il fenomeno della tratta degli esseri umani».