S’è avvicinato al M5s quasi in punta di piedi. Poi ogniqualvolta Di Maio faceva tappa a Palermo, quando era ancora presidente della Camera, Igor Gelarda era lì, al suo fianco. Pronto a dargli consigli sui temi della sicurezza, approfittando del suo ruolo di dirigente di un sindacato autonomo di polizia. E’ così che l’ispettore s’è fatto largo nel movimento, nonostante alcune foto postate su Facebook indigeste a un pezzo del meetup perché ritenute troppo di destra. Un vezzo che probabilmente gli ha impedito la scalata del movimento, anche se lui ce l’ha messa tutta tanto da sfidare apertamente Ugo Forello nella corsa alle “comunarie” non linea per farsi incoronare candidato sindaco dai grillini. Non ce l’ha fatto però, dovendosi accontentare di un poso da consigliere comunale.

La grana in casa M5s è scoppiata sul tema dei migranti, con Gelarda che s’è subito schierato con la linea dura di Salvini, chiedendo addirittura al vertice pentastellato di destituire Fiorello dalla guida del gruppo consiliare perché contrario alla chiusura dei porti. Una mossa andata a vuoto: ora la svolta, in realtà attesa da settimane. Gelarda lascia il M5s, passando alla Lega. E così il partito di Salvini entra a Palazzo delle Aquile, il municipio che con Leoluca Orlando alla guida da anni s’è schierato, senza infingimenti, dalla parte dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti. Gelarda lavorerà in stretto rapporto con Fabio Cantarella, assessore della Lega nel comune di Catania, conquistato da Salvo Pogliese (Fi) che ha approfittato della debacle di Enzo Bianco alle recenti amministrative.

Ad accogliere il poliziotto è stato ieri il commissario della Lega in Sicilia, Stefano Candiani. Ma sarebbero almeno altri tre i consiglieri pronti a transitare nel nuovo gruppo della Lega; a Gelarda, che come Cantarella sarà responsabile per gli enti locali, è stato dato mandato di allargare il gruppo, gestendo l’eventuale adesione di altri consiglieri e amministratori comunali di altre città della provincia di Palermo. Le richieste di adesione sono tante, l’interesse alla Lega in Sicilia cresce a vista d’occhio”, ha detto Stefano Candiani.

Per la verità i primi inciampi giudiziari la Lega li ha avuti proprio a Palermo. Tony Rizzotto, l’unico deputato eletto all’Assemblea siciliana con ‘Noi con Salvini’, è indagato in una inchiesta che riguarda un ente di formazione professionale, mentre alle ultime regionali ha dovuto fare i conti con l’indagine della Procura di Palermo che ha coinvolto alcuni politici che avevano fatto campagna elettorale per la Lega, prendendone poi le distanze. Che attorno al partito di Salvini ci siano movimenti però è un dato reale.

Tant’è che Forza Italia ha annunciato a settembre una kermesse per rilanciare il partito, cercando di stoppare fughe verso la Lega, suo alleato nel governo di Nello Musumeci. Tra i nomi che circolano da tempo pronti a saltare sul carro di Salvini c’è quello del deputato regionale Vincenzo Figuccia, ex Fi e ora nell’Udc ma con non pochi maldipancia.