Si schierano contro il Congresso mondiale delle famiglie, in programma a Verona dal 29 al 31 marzo, 246 professori, ricercatori e docenti di università italiane ed europee in materie giuridiche: «Il forum riunirà leader che, lungi dall’essere interessati alla protezione della famiglia tradizionale, mirano alla revoca di diritti e conquiste del costituzionalismo democratico occidentale quali: il diritto all’autodeterminazione delle donne, incluso l’aborto e il divorzio; l’autonomia del ruolo della donna nella società e, in particolare, il diritto della donna a svolgere una professione, male cui si attribuisce la recente crisi demografica; il diritto all’integrità fisica delle persone omosessuali». Il testo fa parte dell’appello inviato a Palazzo Chigi per chiedere la revoca del patrocinio della presidenza del Consiglio, revoca eseguita ieri. «Tra gli speaker – prosegue la nota – spiccano: Theresa Okafor, attivista nigeriana impegnata a introdurre il reato di sodomia, punendo sia le relazioni tra persone dello stesso sesso che la frequentazione di locali o raduni omosessuali; Lucy Akello, promotrice della legge ugandese volta a introdurre l’ergastolo o la pena di morte per gli omosessuali».

I firmatari si dicono «allarmati e sconcertati dall’orientamento reazionario di cui questo Congresso è espressione. Il diritto all’integrità fisica delle minoranze sessuali, il diritto all’autodeterminazione della donna, includente il diritto all’interruzione volontaria della gravidanza, il divorzio e il diritto allo svolgimento di un’attività professionale, al di fuori dei compiti di cura della prole, sfera nella quale il Congresso si propone di relegare la donna madre, sono conquiste cardine e irrinunciabili che il governo ha il dovere di tutelare».

A Verona sabato 30 marzo il movimento femminista Non Una di Meno ha organizzato un corteo, partenza dalla stazione di Porta Nuova alle 14,30. Anche le donne del Pd, i sindacati, le associazioni veronesi (tra le quali Telefono Rosa, Il Melograno, Filo di Arianna, Traguardi, Aied) annunciano una contromanifestazione per il 30 marzo. La Conferenze delle donne del Nord Est, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno poi aderito agli Stati Generali delle Donne, che stanno organizzando a Verona ancora per il 30 un convegno e un flash mob. L’incontro pubblico comincerà alle 10 al cinema K2 con la partecipazione di Livia Turco, Susanna Camusso, Monica Cirinnà, Laura Boldrini, Franca Porto e Ivana Veronese. Il flash mob è in programma dalle 13 al ponte di Castelvecchio.