Il Pakistan si ritrova nuovamente sull’orlo dell’autoritarismo. Dalla vittoria alle urne dell’attuale premier Nawaz Sharif, esponente di punta del partito Pakistan Muslim League-Nawaz (Pml-n), agli scontri di piazza che quest’ultimo weekend hanno lasciato sul campo tre manifestanti, è passato poco più di un anno e mezzo. E per provare a capire il dissenso popolare guidato dall’ex stella del cricket nazionale Imran Khan (del Pakistan Thareek-e-Insaf, Pti) e, in un connubio quantomai inusuale, dal mullah sufi Tahirul Qadri (Pakistani Awami Thareek, Pat) occorre tornare al marzo del 2013, quando le urne decretarono la vittoria democratica di Sharif, immediatamente accusato da Khan...