Il mondo fluttuante di Utagawa Hiroshige viaggia soprattutto a fior d’acqua. Può sembrare quasi un’affermazione che gioca con l’evidenza tautologica (la fluidità di un elemento liquido), ma l’acqua di questo artista giapponese (1797-1858) non si confonde mai con le sue stesse gocce «naturali». È invece la protagonista di una serie di metamorfosi prodigiose – dalla pioggia che costruisce un reticolo astratto nei paesaggi, alla neve che lascia svaporare i confini dell’inquadratura cinematografica, fino ai gorghi marini che si solidificano in rocce, inventando una tridimensionalità inesistente. Spesso, poi, il gorgoglio dell’acqua si sposa con le ombre della sera o della notte,...