È un disco che sembra consigliare il suo ascolto durante una notte di metà settimana, in cui si guida attraverso le luci e le ombre di una metropoli, oppure davanti a panorami mozzafiato di un viaggio in solitaria. Oui! The north è il nome della band composta dal duo multistrumentale Marco Patrimonio e Marco Vincenzi che ha prodotto quest’album dal titolo ancora più strambo: Make an O with the ass of the glass (un modo di dire che preferiamo non tradurre). È un prodotto che ha nell’atmosfera inquieta e quasi cinematografica il suo humus immaginifico, con l’emotività spinta o placata dall’elettronica attraverso la corrente sotterranea degli anni ’80, con continui rimandi simbolici come in Fall river, in cui viene recitato il racconto di Cheever. Lo stato d’animo dei compositori riflettono come specchi irregolari durante i dieci brani, riflessivi e zeppi di suoni estranianti come il «tu-tu» del telefono o il rumore del mare, ma anche cariche di beat energici (Sermon), in cui la sostanza new wave sembra un pretesto per sciogliere e liberarsi di oscure profezie.