I primi anni settanta furono per Osamu Tezuka, uno dei padri fondatori dei fumetti e dell’animazione giapponese, un periodo di passaggio e di crisi. Da una parte l’arrivo di nuovi stili e nuove idee portate nel medium dalle giovani generazioni di mangaka, dall’altra la bancarotta della Mushi Production, lo studio d’animazione da lui fondato nel 1962. È in questo contesto che nel 1973 l’editore Akita Shoten commissiona a Tezuka un nuovo lavoro, senza particolari limiti tematici, quasi per dare nuova visibilità al maestro, ma anche per celebrare i trent’anni di carriera dell’artista. Dalla matita di Tezuka esce così Black Jack,...