Si sono aggravate nelle ultime ore le condizioni di Giorgio Napolitano. Il presidente emerito della Repubblica ha 98 anni. È ricoverato da quattro mesi in una clinica romana che i trova nel quartiere di Monteverde Vecchio. Da ieri non sarebbe più collegato alle macchine che lo aiutavano anche nella respirazione, anche di medici trapela che il suo cuore in serata continuava a battere con regolarità.

Napolitano era stato operato all’addome all’ospedale Spallanzani di Roma il 21 maggio del 2022. Quattro anni prima, nell’aprile del 2018, aveva fatto in tempo a partecipare alle consultazioni con Sergio Mattarella all’indomani delle elezioni politiche e poi era stato ricoverato al San Camillo per malore improvviso. Qui si era reso necessario un complicato intervento all’aorta. Il presidente era stato dimesso dopo un mese di ricovero. Da quel giorno di maggio, ha diradato di molto la sua attività pubblica e centellinato la presenza fisica a Palazzo Madama, dove da senatore a vita aveva aderito al Gruppo delle autonomie.

Ciò non gli ha impedito di seguire i principali passaggi della vita politica italiana. Nel 2021, ad esempio, non potendo essere presente al dibattito sulla fiducia del governo di Mario Draghi proprio per ragioni di salute, ha ritenuto di far arrivare il suo «convinto appoggio» all’ex presidente della Banca centrale europea che stava insediandosi a Palazzo Chigi.

Accanto a Giorgio Napolitano in queste ore c’è la sua famiglia, in particolare il figlio Giulio, che è tornato anche in serata al capezzale del padre. La moglie Clio, 89 anni, alla fine della mattinata di ieri, quando pareva che la situazione stesse precipitando, è stata riaccompagnata nella casa di Monti dalla scorta.