Lei è una giovane, per la quale la paura della povertà vince su tutto, anche sull’amore. Lui è un ragazzo di disarmante sincerità, che finirà per uccidere per tentare di salvare chi ama. Tra i due il fratello di lei, pronto a fare della sorella una merce per il migliore offerente. Una storia in cui opulenza e degrado sono facce opposte della società settecentesca.
Questo ed altro nell’intramontabile Manon di Kenneth MacMillan, tornata in scena al Teatro alla Scala in queste settimane, un balletto del 1974 ispirato al romanzo del 1731 dell’Abbé Prévost. Collage musicale da Jules Massenet, un titolo per artisti di pregnante maturità. A danzare con il Corpo di Ballo del Teatro il ruolo straziante di Manon è stata nel primo cast l’étoile Nicoletta Manni, al fianco dell’ospite Reece Clarke, Principal Dancer del Royal Ballet di Londra, nella parte del suo amante Des Grieux. Sempre più acuta nella sfaccettatura psicologica dei personaggi che interpreta, Manni ha commosso nell’aderenza a Manon. MacMillan fu un mago nel dare vigore drammatico alla tecnica classico-accademica attraverso una gestualità veritiera nei sentimenti espressi, costruendo leit-motive coreografici che di scena in scena portano lo spettatore dentro l’incalzare della tragedia.

Virna Toppi e Marco Agostino, foto Brescia & Amisano/La Scala

I PASSI a due, mai fini a se stessi, sempre difficilissimi al limite del rischio, consegnano i passaggi dall’amore come incontro fisico e sentimentale tra Manon e Des Grieux alla crudezza dello stupro nella terrificante scena del terzo atto tra Manon e il carceriere (alla prima il convincente Gioacchino Starace), fino all’ultimo quadro nelle paludi della Louisiana con Manon febbricitante, tra corse stremanti e lift con il corpo abbandonato nelle braccia di De Grieux. Intesa coinvolgente di grande successo per la coppia Manni/Clarke, contrastata con piglio dall’immorale Lescaut/Nicola Del Freo (il fratello di Manon) E dal ricco «acquirente» di Manon, Monsieur G.M. /Gabriele Corrado. Commovente anche la coppia Virna Toppi/Marco Agostino, in alternanza con un Des Grieux di noto spicco come Claudio Coviello insieme all’ospite Myriam Ould-Braham. Corpo di Ballo e solisti in ottima forma.