Per arrivare a Voltaggio (Alessandria) ci si arrampica sull’unico pezzo di Appenino del Piemonte, a pochi chilometri dalla Liguria. Qui ha sede uno dei cantieri del Terzo Valico, uno dei primi, quando ancora non si sapeva bene il da farsi di questa grande opera contestata e poco raccontata. Ieri, all’una di notte, qui – in Val Lemme – è morto un operaio, vittima di un’esplosione deflagrata in galleria: una fiammata causata probabilmente da una presenza di gas con conseguente forza d’urto. Si chiamava Salvatore Emanuel Cucè, aveva 33 anni, padre di tre figli, trasfertista: era, infatti, originario di Roccabernarda, in provincia di Crotone. Lavorava per la Seli Overseas, leader mondiale nello scavo meccanizzato di gallerie, impegnata nella costruzione di questo tratto ferroviario ad alta velocità e capacità tra Genova e Tortona.

Con Cucè è rimasto ferito un collega, anche lui trasfertista (originario della Sicilia): ricoverato all’ospedale di Novi con ustioni alla nuca e alle mani, è stato dimesso nel pomeriggio ed è sotto choc. «Quella in cui lavoravano – spiega Gaetano Nigrodella Fillea-Cgil di Alessandria – è una galleria particolare per la presenza di grisù e per la quale è previsto un monitoraggio continuo. Prima della tragedia, i due operai stavano smontando un cassero e l’innesco di una scintilla potrebbe essere stato provocato da una martellata». I due operai sarebbero usciti dalla galleria con le proprie gambe, Salvatore sarebbe, poi, morto sull’ambulanza. In tutto ciò i soccorsi non sarebbero stati celeri (voci di cantiere parlano di un’ora dalla chiamata all’arrivo del 118). «Come sempre occorrerà attendere i risultati delle indagini, ma se fosse confermata l’assenza di soccorsi immediati e soprattutto adeguati, in una realtà complessa e rischiosa come quella del Terzo Valico, sarebbe di una gravità senza precedenti». Lo dichiara il segretario generale della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi, aggiungendo «da tempo come sindacato chiediamo la presenza h24 di mezzi di soccorso con medici e strumentazioni in loco, pronti ad intervenire e a garantire il più rapido ed efficace soccorso e ricovero in strutture adeguate».

I sindacati – Cgil, Cisl e Uil – hanno subito decretato uno sciopero che si concluderà oggi alle 14. Che i due operai fossero trasfertisti non è un caso. «In questa che è la più grande opera d’Italia – sottolinea, infine, Nigro, che è referente per la Fillea del Terzo Valico – sono impiegate 5mila unità di cui il 90% è trasfertista, per la maggior parte proveniente dal Sud Italia. Si tratta di una transumanza umana per rincorrere il lavoro». Già nel dicembre 2018, sempre a Voltaggio, aveva perso la vita un operaio di 57 anni. Una strage che deve finire.