Scritte omofobe sui muri della Chiesa valdese a Roma. Si annuncia nel peggiore dei modi la giornata contro l’omotransfobia prevista per domani. La scorsa notte alcuni fascisti hanno infatti imbrattato con la vernice nera la facciata della chiesa valdese in piazza Cavour, colpevole di aver organizzato una veglia per ricordare le vittime dell’intolleranza contro gay, lesbiche e transessuali. Un’azione di vandalismo civile e politico che è stata duramente condannata dal vicesindaco della capitale Luigi Nieri, associazioni e sindacati. «Ci libereremo degli omofobi solo attraverso un’incessante promozione dei diritti per la comunità Lgbt, senza tentennamenti e senza ipocrisie» ha detto Nieri, ricordando come per tutta la settimana sul Campidoglio sventi una bandiera arcobaleno proprio in segno di lotta a ogni tipo di discriminazione.
Anche la Cgil di Roma e del Lazio è intervenuta per condannare l’azione fascista e esprimere solidarietà ai valdesi. «L’intolleranza, la stupidità, non possono essere spazzate via dalle belle parole né tanto meno dalle buone intenzioni – ha detto il segretario Claudio Di Berardino -: bisogna correre a colmare definitivamente, su una materia così delicata, un vuoto normativo che è prima di tutto vuoto di pensiero». Per Flavio Romani, presidente di Arcigay, «perfino la preghiera irrita gli omofobi della capitale. È evidente allora che stiamo davvero raschiando il fondo: intolleranza e discriminazioni sono pratiche che in Italia, anziché venire messe al bando, traggono forza e legittimazione da un clima diffuso di sottovalutazione e dal proliferare di modelli, in politica soprattutto, che nella sostanza ricalcano i medesimi contenuti delle scritte che oggi imbrattano la chiesa romana».
Una notizia positiva da registrare comunque c’è. L’Italia ha firmato a Malta, insieme ad altri 16 Paesi, una Dichiarazione di intenti contro l’omofobia che riconoscere la piena tutela dei diritti umani delle persone lgbt e la garanzia delle loro libertà fondamentali.