Sarà riesumato per una nuova autopsia il corpo di Emauele Scieri, l’allievo paracadutista di 26 anni trovato morto nella caserma Gamerra il 16 agosto 1999, dopo aver mancato il contrappello notturno del 13 agosto, nonostante che più di un testimone lo avesse visto pochi minuti prima all’interno della caserma pisana della Folgore.
Con una leggerezza inaudita Scieri fu dato per assente, e le indagini dell’epoca – condotte quantomeno in modo maldestro – si chiusero con una discussa archiviazione. Invece quella notte, secondo la procura di Pisa che ha riaperto il caso, grazie all’accuratissimo lavoro della commissione di inchiesta parlamentare per la quale nella caserma “avvenivano gravi atti di violenza, non riconducibili a semplice goliardia”, il ragazzo fu prima svestito e percosso con pugni e calci. Poi fu costretto a salire su una scala alta dieci metri, utilizzata per l’asciugatura dei paracadute, da dove precipitò “in conseguenza degli atti di violenza e minaccia in atto”.
Nell’agosto scorso il procuratore capo Sandro Crini e il sostituto Sisto Restuccia hanno riaperto il “cold case”, iscrivendo nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio volontario, tre commilitoni del giovane siciliano. Ai domiciliari (trasformati nell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) è finito Alessandro Panella, 40 anni, ex caporale della Folgore e capocamerata di Scieri, indagato insieme ad altri due militari, Andrea Antico e Luigi Zabara.
In quell’occasione il procuratore Crini annotava: “Nella caduta Scieri si era rotto la colonna vertebrale. Ma era ancora vivo, almeno per qualche ora. C’era il tempo per soccorrerlo, per questo contestiamo l’omicidio volontario. Non è una congettura, è ricavata dai vecchi accertamenti e attualizzata con quelli peritali della commissione. Sulle modalità dei fatti c’è stata condivisione anche con le testimonianze che abbiamo raccolto”.
Nell’ordinanza di arresto per Panella, il gip ha infatti messo nero su bianco: “L’ipotesi di omicidio volontario appare corroborata dal supplemento peritale nel quale il dottor Maremmani, rianimatore, precisa che Scieri ebbe sicuramente una permanenza in vita compatibile con la possibilità di un efficiente soccorso in grado di scongiurare il decesso”. Di qui la decisione di una nuova autopsia, Secondo quanto anticipato dal quotidiano locale Il Tirreno, i magistrati hanno convocato per mercoledì prossimo i tre indagati, i loro difensori, la mamma e il fratello di Emanuele e i rispettivi consulenti tecnici, per concordare i tempi della riesumazione del corpo dell’aspirante avvocato, sepolto nella sua città natale, Siracusa.
La nuova autopsia potrebbe, nei piani della magistratura requirente, far luce anche su altre anomalie rilevate dalla commissione parlamentare di inchiesta, guidata fra il 2016 e il 2017 da Sofia Amoddio del Pd e Stefania Prestigiacomo di Fi. Una per tutte: “Il cadavere di Scieri fu manipolato per estrarre dal marsupio il telefono cellulare del ragazzo, e risalire al suo numero di telefono”.