Presentata ieri la dodicesima edizione del Torino Jazz Festival, la manifestazione del capoluogo piemontese sempre alla ricerca delle mille sfaccettature del jazz. Un genere declinato anche attraverso contaminazioni spesso (formalmente) lontane; dal rap all’elettronica passando per il punk e la classica. 57 concerti, con 280 musicisti e 73 luoghi coinvolti caratterizzeranno dal 20 al 30 aprile le giornate del Tjf. E nel 50esimo anniversario della morte, un omaggio a Duke Ellington, mentre nel programma rientra anche il concerto per il 25 aprile di Fatoumata Diawara. A illustrare il cartellone il direttore artistico Stefano Zenni: «Avremo tre grossi nomi del Jazz contemporaneo, il trio di Dave Holland, il quintetto di Christian McBride e il trio di Gonzalo Rubalcaba e, in anteprima, uno dei musicisti che hanno fatto la storia del Jazz, Roscoe Mitchell con il torinese Michele Rabbia. Quanto a Ellington vogliamo celebrarlo con una produzione originale di Alexander Hawkins e Matt Wright, un viaggio nei temi ellingtoniani, e con un ‘Omaggio fantascientifico’ in chiave elettronica e visiva con due film con la sua colonna sonora». L’edizione 2024 porta anche la novità della collaborazione col festival Jazz is Dead per una data in esclusiva di John Zorn con il New Masada Quartet. A Torino arriveranno anche i Sélébéyone, band seminale che fonde rap, Jazz e musica elettronica, Roberto Gatto con un omaggio alla musica di Tony Williams e, fra gli eventi collaterali, il Premio Carlo Rossi, con Caparezza, Nina Zilli, Meg, Negrita, Supernova, Blue e il quartetto di Emanuele Cisi presentati da Rocco Papaleo. A chiudere la manifestazione due momenti, uno con Eric Mingus & Silvia Bolognesi e il concerto, produzione originale del Festival, di Paolo Fresu Quintet e Torino Jazz Orchestra diretti da Paolo Silvestri. In programma anche mostre, talk, proiezioni, incontri ed eventi dedicati a bambini e ragazzi. Info: www.torinojazzfestival.it