La giornata olandese della commemorazione delle vittime del conflitto mondiale, che si tiene ogni 4 maggio, ieri è stata funestata dai fantasmi delle violenze coloniali. A rievocarli è stato il gruppo Geen 4 mei voor mij (Niente 4 maggio per me) che nei giorni scorsi aveva annunciato una contestazione rumorosa nella piazza principale di Amsterdam durante i due minuti di silenzio in onore dei morti olandesi della seconda guerra mondiale. Anche di quei reparti che avevano combattuto nell’ex colonia indonesiana per reprimere la sollevazione anticoloniale che avrebbe condotto all’indipendenza dell’arcipelago asiatico nel 1949.

L’annunciata protesta ha agitato la società e la politica olandese cui ha fatto seguito la decisione della magistratura che ha vietato ufficialmente ogni contestazione, proibendo anche al portavoce del gruppo di essere in città nelle ore della celebrazione.

Alla fine, ieri pomeriggio, a poche ore della cerimonia, è arrivato il passo indietro ufficiale del gruppo Geen 4 mei voor mij che in un comunicato ha annunciato l’annullamento della contestazione denunciando però l’ipocrisia di una memoria a senso unico. Il 4 maggio infatti, sono ricordate solo le vittime con passaporto olandese sul suolo europeo e non mentre i milioni di morti dei crimini coloniali dell’esercito dei Paesi Bassi sono consegnati all’oblio.