Oggi si vota in Giappone per l’elezione politiche. Insolite presenze hanno animato le strade di Akihabara, un quartiere di Tokyo le cui vie sono costeggiate da una moltitudine sgargiante di negozi di elettronica, videogiochi, manga e bar a tema anime.

Due dei tre più importanti politici hanno tenuto qui i loro comizi. Venerdì è passato Yukio Edano, il leader del nuovo Partito costituzionale democratico, a tenere uno dei suoi ultimi discorsi. Ieri è stato il premier in carica Shinzo Abe a concludervi la sua campagna elettorale.

Edano si è speso molto per questa campagna, la sua voce roca sul palco ne era testimone. Grazie all’energia che porta ai comizi – lui è avvocato di professione – e a una campagna molto seguita sui social media, il comizio di venerdì di Edano ha richiamato una grande folla.

Il neonato Partito Costituzionale Democratico è stato l’ultima di una serie di sorprese in queste elezioni anticipate e nonostante fosse dato per spacciato all’inizio della campagna potrebbe giocarsi il secondo posto con il Partito comunista giapponese e il Partito della speranza.

La governatrice di Tokyo, Yuriko Koike, con il suo Partito della speranza sarà la grande assente dal voto di oggi, almeno dalle schede elettorali. Il suo nuovo partito era stato dato come favorito dopo il largo successo a sorpresa di luglio a Tokyo e aveva inoltre fagocitato il Partito Democratico poco prima dell’inizio della campagna. Dopo aver annunciato che lei non correrà, però, la campagna del suo partito ha perso molto vigore.

Abe ad Akihabara è stato accolto da un folto numero di bandiere giapponesi come chiaro richiamo alla sua politica nazionalista. Per il primo ministro in carica questa è stata una campagna di continue contestazioni che hanno segnato quasi tutte le sue apparizioni pubbliche.

Aumento delle tasse, ripresa dell’energia nucleare, modifica della costituzione per limitarne la clausola di pace, linea dura in politica estera e nessuna risposta sugli scandali che lo hanno toccato a inizio anno: su tutti i temi della campagna Abe ha richiamato lo sdegno dei suoi oppositori.

Per l’organo di stampa del Partito comunista giapponese Kazuo Shii, però, le elezioni di oggi non sono una corsa a tre tra Partito liberaldemocratico (fermamente in testa ai sondaggi), Partito della speranza e opposizioni di sinistra, ma una corsa a due: tra Abe e le sue «forze complementari» contro il fronte unito della sinistra.