Mancava solo la Folgore fra i nemici del Municipio dei beni comuni. Ora sono arrivati anche loro, i parà del Capar (acronimo di Centro addestramento paracadutisti), pronti a denunciare i giovani attivisti pisani con l’accusa di aver occupato abusivamente l’ex Distretto di leva “Curtatone e Montanara”, grande spazio dismesso da quasi vent’anni e lasciato a se stesso, in degrado. Pronta anche la replica del Municipio: “Con buona pace dei parà – avverte Francesco Biagi – la proprietà dell’immobile è del Demanio. Tanto che lo stesso Comune di Pisa, in base alle norme del federalismo demaniale, a novembre ha chiesto che la struttura passi, a titolo gratuito, nelle disponibilità dell’amministrazione”.

Per certo l’occupazione di sabato scorso ha riaperto una partita che sembrava chiusa, dopo il doppio sgombero del Municipio dei beni comuni dagli spazi dell’ex Colorificio che la multinazionale J Color ha preteso fossero restituiti. All’abbandono. Identica sorte stava vivendo fin dagli anni ’90 l’ex Distretto militare di via Giordano Bruno, nel quartiere San Martino, forte anche di un parco di quasi 8mila metri quadrati. “Dopo la dismissione – fanno sapere le ragazze e i ragazzi del Municipio – l’immobile era stato di fatto abbandonato. E il giardino serviva solo per parcheggiare le auto dei militari: a dircelo sono stati gli abitanti della zona, che in questi anni hanno potuto sbirciare dentro il parco solo per le feste cittadine, quando entravano le macchine anche degli amici e dei conoscenti dei parà”.

L’obiettivo dichiarato del Municipio è la riconversione a usi civili, pubblici e sociali dell’ex distretto militare. Con una sfida, non solo simbolica, “a sostegno di un modello di società che alla guerra sostituisce la pace, la solidarietà e la giustizia sociale”. Impeccabile anche la tempistica dell’occupazione: il 5 febbraio era stato avviato l’ennesimo tentativo per superare uno stallo che da 15 anni blocca un maxi progetto urbanistico, teso a trasformare tre caserme cittadine (oltre al Distretto militare ci sono la Bechi Luserna sull’Aurelia e l’Artale di via Roma) in uffici, negozi, abitazioni e un nuovo terminal dei bus turistici. In cambio il Comune costruirebbe una nuova caserma a Ospedaletto, decentrando in quell’area le funzioni militari del “Sesto reggimento di manovra” che è di stanza a Pisa.

Nell’incontro fra Comune, Demanio e Difesa non è stato superato lo scoglio della differenze di valutazione sugli immobili. Intanto il Municipio si è dato subito da fare, iniziando a pulire il parco con l’appoggio delle altre realtà della diffusa sinistra pisana. “Spero che le istituzioni si adoperino per sostenere e valorizzare le attività del Municipio dei beni comuni – avverte Monica Sgherri di Rifondazione comunista – al quale va tutta la mia solidarietà e vicinanza, anche pensando a tutto il lavoro svolto nel Colorificio prima di uno sgombero che doveva essere evitato”. In rete circola un appello (“Chiediamo al Demanio e agli enti locali di rispettare e sostenere questa pratica di cittadinanza, che avrà l’obiettivo di ospitare anche attività e idee delle nostre organizzazioni…), firmato da Grazia Naletto e Andrea Baranes di Sbilanciamoci, Alberto Campailla di Link e Roberto Campanelli dell’Unione degli Studenti, Federico Del Giudice della Rete della Conoscenza e Raffaella Bolini dell’Arci, Guido Viale e Sandro Medici, Marco Bersani di Attac, Francuccio Gesualdi, Patrizia Sentinelli, Jason Nardi e tanti altri ancora.