Nella maggioranza di governo ognuno gioca la sua partita e così il premier Draghi non può più sfoggiare il piglio decisionista. Ieri, al terzo consiglio dei ministri sull’obbligo vaccinale per i lavoratori, lo scontro è ripreso da dove si era fermato il giorno prima, è andato avanti in cabina di regia ed è terminato solo in Cdm, cominciato con un’ora di ritardo proprio per i dissidi tra i partiti. Ai tavoli non c’era il ministro leghista Giorgetti: nessun litigio con Draghi, recita la nota ufficiale, ma motivi di famiglia, motivi che gli hanno impedito di partecipare al nuovo dl Covid ma non di completare le nomine al Mise.

IL TESTO, faticosamente approvato in serata, prevede: a partire dal 15 febbraio i dipendenti pubblici e privati che hanno compiuto 50 anni per andare al lavoro dovranno esibire il super green pass (vaccino o guarigione dal Covid). Obbligo di vaccino per i disoccupati e pensionati nella stessa fascia d’età. La misura, decisa «per decongestionare le ospedalizzazioni» ha spiegato il premier, si applica a tutti i residenti in Italia, anche cittadini europei e stranieri, e sarà in vigore fino al 15 giugno. «L’obbligo non sussiste in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate. L’avvenuta immunizzazione a seguito di malattia determina il differimento della vaccinazione». In Italia sono 28 milioni gli over 50, i lavoratori tra i 50 e i 64 ammontano a 8,2 milioni, mentre i non vaccinati tra i 50 e i 60 anni sono 2 milioni (dai 60 anni in su 1,2 milioni).

PREVISTE ANCHE LE SANZIONI (che però non si applicano a disoccupati e pensionati): i lavoratori privi di super green pass al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro «sono considerati assenti ingiustificati, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione delle predette certificazioni, e comunque non oltre il 15 giugno. Per i giorni di assenza ingiustificata non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento». La sanzione amministrativa è stabilita tra i 600 e i 1.500 euro, «restano ferme le conseguenze disciplinari secondo i rispettivi ordinamenti di settore». Un circolare dei ministri Brunetta e Orlando è stata firmata ieri sera per «incentivare il ricorso allo smart working, nella cornice delle regole vigenti, e questo sia nel settore pubblico che in quello privato»: è la formula trovata in cabina di regia per non irritare Brunetta, contrario all’uso ampio del lavoro agile.

CAPITOLO SCUOLA: è quello su cui più si è dibattuto con le regioni, che hanno provato a chiedere una dilazione del rientro in classe ma senza successo. Si torna tra i banchi il 10 gennaio (o in alcuni casi il 7) e senza dad. Ma due proposte dei governatori sono state accolte: modifiche alle quarantene e fondi per i tamponi (che finora hanno pesato sui conti regionali). Classi elementari: con due casi di positività si applica la dad per 10 giorni; con un caso solo autosorveglianza con test antigenico o molecolare al momento della scoperta e dopo 5 giorni. Dalle medie in poi: con 3 casi a chi non è guarito o ha concluso il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni si applica la dad per 10 giorni, per chi è coperto dal siero autosorveglianza con ffp2; con 4 casi dad per 10 giorni. Il commissario Figliuolo dovrà impiegare lo stanziamento di 92 milioni 505mila euro (già previsto nel dl del 23 dicembre) per test rapidi gratis fino al 28 febbraio sulla popolazione di medie e superiori soggette all’autosorveglianza. Via libera alla terza dose per gli over 16: si dovrebbe poter prenotare da lunedì. Ieri l’Aifa ha dato il via libera al booster anche per i 12-15 anni.

GREEN PASS SEMPLICE (quindi anche con tampone negativo) per accedere ai servizi alla persona (dal 20 gennaio) e agli uffici pubblici (dal primo febbraio): fino al 31 marzo è necessario il pass per servizi postali, bancari e finanziari, parrucchiere, estetisti e altre attività commerciali «fatte salve quelle necessarie per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie» (da individuare con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Salute, d’intesa con il ministro dello Sviluppo economico e della Pa, da adottarsi entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto). La bozza del dl prevedeva il super green pass ma i ministri della Lega hanno minacciato di non votare il testo.

CAPITOLO RISTORI: un decreto per nuovi sostegni economici alle attività in crisi a causa del Covid dovrebbe arrivare a metà gennaio poiché è necessario fare «un’attenta valutazione su quali attività intervenire» ma sembra scontato il sostegno al turismo e alle attività penalizzate dalle ultime misure prese a dicembre.

Errata Corrige

Obbligo del vaccino per tutti gli over 50. Sanzioni solo per i lavoratori. Mentre i contagi sfiorano duecentomila casi, il governo vara il decreto per fronteggiare l’impennata del Covid. La Lega impone il green pass semplice nei servizi pubblici e «alla persona». Scuola: accolta la linea delle regioni sulle quarantene. Raccomandato lo smart working