«Le proteste in risposta agli omicidi di George Floyd, Breonna Taylor, Ahmaud Arbery e Nina Pop non sono semplicemente una risposta a quelle specifiche tragedie, per quanto dolorose esse siano. Si rivolgono a decenni di angoscia e frustrazione dovuti a un trattamento diseguale, all’incapacità di riformare le pratiche della polizia e il sistema penale». Sono le parole di Barack Obama nel suo discorso di congratulazioni ai laureati statunitensi del 2020, un evento virtuale – che a causa della pandemia ha rimpiazzato i tradizionali discorsi per la fine dell’anno accademico – a cui oltre all’ex presidente e alla moglie Michelle hanno partecipato nomi noti dello spettacolo come Beyoncé e Lady Gaga. «Per quanto questi tempi possano essere incerti e spaventosi – ha detto ancora Obama – rappresentano anche un campanello d’allarme e una incredibile opportunità per la vostra generazione perché non siete più tenuti ad accettare ciò che prima era considerato normale».

«LE SFIDE che ci aspettano vanno ben oltre un virus. In un certo senso la pandemia ha portato alla luce dei problemi che sono aumentati nel corso del tempo», dalla «crescente diseguaglianza economica» alla mancanza di copertura sanitaria essenziale per milioni di americani. Obama ha quindi ha incoraggiato gli studenti a partecipare alla lotta contro le teorie complottiste che pullulano sui social media e contro gli stereotipi razziali. Michelle Obama ha invitato i «festeggiati» ad andare oltre gli hashtag e i post su internet: «Mandate a tutti i vostri amici un link per registrarsi e votare. Mandate un messaggio a tutti quelli che conoscete affinché si uniscano a voi nell’esercizio del loro diritto costituzionale alla protesta». Oltre al 44esimo presidente Usa e First lady, quasi tutti gli altri partecipanti alla cerimonia hanno incentrato parte dei loro discorsi su Black Lives Matter: «Il vero cambiamento sta cominciando con voi, con questa generazione di diplomati e laureati» ha detto Beyoncé. «Congratulazioni alla classe 2020, siete arrivati fin qui nel bel mezzo di una crisi globale e di una manifestazione di rabbia diffusasi in tutto il mondo per l’omicidio insensato di un altro essere umano nero e disarmato».