«Bersani la smetta di rincorrere Grillo. O fa un governo con noi o si vada a votare a giugno. Noi siamo già pronti». Silvio Berlusconi ha infiammato così gli oltre 20 mila accorsi ieri a Bari per quella che lui stesso definisce la «prima manifestazione della nuova campagna elettorale».

La centralissima piazza Libertà, assieme a corso Vittorio Emanuele, nel pomeriggio si è gonfiata in poche ore per l’arrivo di sostenitori provenienti da tutto il Mezzogiorno. «Siamo avanti nei sondaggi di quattro punti e io sarò candidato alla presidenza del Consiglio per il Pdl», ha insistito l’ex premier visibilmente soddisfatto per le presenze. Oltre 600 autobus sono stati messi a disposizione dall’imponente organizzazione del Pdl, che in Puglia, per l’evento, si è presentato al completo. C’erano tutti: da Brunetta ad Alfano, da Verdini a Carfagna, da Gasparri a Lupi. Berlusconi era accompagnato dalla nuova compagna Francesca Pascale che al comizio ha portato l’inseparabile barboncino Dudù.

Quella del Popolo della libertà è una sfida partita dalla città delle inchieste sul giro di donne a pagamento, feste e appalti, che hanno interessato Berlusconi in questi anni. La città del procacciatore di donne, Giampaolo Tarantini, e di Patrizia D’Addario, la escort che ha rivelato l’intero giro. Ma Bari è anche la città dove governa il presidente di Sel, Nichi Vendola, e dove amministra il sindaco Michele Emiliano, che ha accolto Berlusconi con uno striscione ironico di bentornato, posto sul balcone del municipio.
«Siamo disponibili a entrare in un governo di coalizione col Pd – ha ribadito dal grande palco l’ex capo del governo – e individuare di comune accordo il presidente della Repubblica. Ma diciamo già no al nome di Romano Prodi. Se fosse eletto lui ce ne dovremmo tutti scappare da questo Paese».

Berlusconi ha parlato per un’ora e ha entusiasmato la gente arrivata a Bari come per partecipare a una festa. A una grande festa popolare, scandita prima del comizio, dal ritmo di balli latinoamericani, canzoni della tradizione napoletana e di quella sanremese, suonate da una band, stile animazione da balera, che ha inscenato un vero e proprio concerto di piazza. Per lo show dell’ex presidente del Consiglio in tanti hanno sventolato le bandiere fornite da un apposito gazebo, striscioni e palmi giganti di gomma con su scritto «giù le mani da Berlusconi». Ma si sono viste anche le magliette degli operai della Bridgestone, la fabbrica di pneumatici che entro un anno rischia di chiudere. Così i sostenitori di Berlusconi (tra loro c’erano alcuni che hanno partecipato perché cooptati dai vari circoli) hanno raggiunto l’enorme palco decorato dalle parole «l’amore vince sempre contro l’odio e l’invidia», e preceduto da due maxischermo e una schiera di telecamere da grande evento.

L’allegria delle canzoni è stata modulata dalle parole storpiate dalla band: «Oj Silvio, Silvio mio» ha riecheggiato al posto del ritornello «Oj vita mia» delSoldato innamorato. Dopo un’ora buona di balera, intercalata dai «chi non salta comunista è!» incitato dal cantante napoletano, sui maxischermo è andato in onda un docufilm sulla vita, gli affetti e la carriera imprenditoriale, da presidente del Milan e da politico di Berlusconi, in cui sono testimoni le parole dette dalla madre, dal presentatore Marco Columbro e da Berlusconi stesso. La folla, dopo il vociare e il cantare, è stata rapita dal documentario. E si è distratta solo per fotografare i vari Alfano, Brunetta, Carfagna e Santanchè che raggiungevano il palco. Poi è arrivato lui, osannato e accompagnato da un solenne inno di Mameli, sparato a mille negli altoparlanti.

Berlusconi ha attaccato subito i giudici politicizzati che lo hanno perseguitato, invocando la trasparenza nelle loro scelte quando si iscrivono a correnti interne alla magistratura. Un passaggio lo ha dedicato ad Antonio Ingroia, dicendosi felice del suo flop elettorale. Poi ha dedicato parole ai grillini «turisti in parlamento, che fanno venire i brividi a incontrarli» e al governatore della Puglia, Nichi Vendola: «Fa discorsi che nessuno capisce – ha detto – le sue sono sterili elucubrazioni che servono solo a farti sentire ignorante. Ci può insegnare a fare l’imputato, però, perché con i magistrati che lo giudicano lui va a cena. Se fosse successa la stessa cosa a me, figuratevi come sarei stato attaccato». Così il leader del Pdl ha ricordato come in Puglia, col 34,4%, il suo partito sia tornato a essere il più forte. E da qui, Berlusconi e i suoi, sono convinti possa ricominciare la loro marcia verso una nuova vittoria.