«Queste le nuove regole imposte dai 12 ultra ortodossi palermitani. È il M5S versione 2.0, Casaleggio’s version. Non è particolarmente riconoscibile rispetto al MoVimento libero e liquido delle origini. Era liquido. Si sono formati dei grumi. In pratica è impazzito». Lo scrive il senatore espulso dal M5S, Francesco Campanella, su Fb, dove riporta il link del meetup il Grillo di Palermo con le nuove regole stabilite. Tra queste si puntualizza che «gli unici titolati a parlare a nome del M5S sono i portavoce eletti e i candidati esclusivamente durante la campagna elettorale contingente, i quali si assumono la responsabilità politica delle loro azioni, in virtù delle quali possono essere sfiduciati e privati dell’uso del simbolo». Viene spiegato che «la legittimazione dei portavoce deriva dall’avere superato le selezioni di varia natura relative alla scelta dei candidati, dall’avere ottenuto la certificazione e dall’essere stati eletti». Viene meno anche la figura dell’attivista. «Non hanno ragione di esistere – si legge infatti – ruoli con valenza esterna (referenti o coordinatori), titoli (attivisti), regolamenti e non si costituiscono assemblee deliberative. Nessuna deliberazione è infatti necessaria per portare avanti a titolo volontario ed in maniera organizzata iniziative nell’interesse della collettività».