Una delle più grandi catene di supermercati in Italia, presente lungo tutta la penisola specie al Nord e nel Lazio, che vorrebbe imporre ai suoi 7 mila dipendenti di fare le pulizie 2 ore al giorno togliendo così lavoro ai 400 addetti delle ditte in appalto. Un demansionamento inaccettabile che avevano già tentato parecchie catene di discount, venendo fermate dalle sentenze della Corte di cassazione.

La vertenza Pam Panorama va avanti ormai dal 2009. «La storica famiglia Bastianello decise di disdettare unilateralmente il contratto integrativo e da 12 anni a questa parte le condizioni dei lavoratori sono sempre peggiorate. Se alcuni discount hanno tentato fin dalla loro nascita di imporre ai lavoratori di fare le pulizie, Pam Panorama è la prima catena a cercare di imporlo a chi è già assunto», spiega Fabrizio Russo, segretario nazionale della Filcams Cgil.

Domani i lavoratori, chiamati unitariamente dalle federazioni di Cgil, Cisl e Uil, saranno in sciopero e in presidio sotto il ministero dello Sviluppo a Roma per denunciare il comportamento dell’azienda e chiedere al governo una convocazione urgente di un tavolo. «Avevamo in programma un incontro con l’amministratore delegato – spiega Russo – ma appena ha saputo che avremmo manifestato ha cancellato l’incontro».

«La mobilitazione – spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – rientra nel primo pacchetto di 16 ore di sciopero deciso nelle scorse settimane dal Coordinamento sindacale unitario delle strutture e dei delegati. Alla base della mobilitazione le nuove direttive societarie sull’organizzazione del lavoro, a cominciare dal processo di internalizzazione dei servizi di pulizia dei negozi, finora affidati al personale dipendente di tre ditte di fornitura specializzate, per il quale si prevedono gravi ed inevitabili ripercussioni occupazionali».

La protesta delle dipendenti e dei dipendenti di Pam Panorama è causata anche dalla totale mancanza di strategia del management aziendale le cui scelte «sono state, oltre che inefficaci da un punto di vista pratico, finalizzate esclusivamente a mortificare il lavoro, i lavoratori e le loro professionalità.

Per avere un’idea di cosa stia avvenendo nella struttura organizzativa di questa società – prosegue la nota unitaria – è sufficiente pensare alla chiusura, alla fine del mese di luglio, del punto vendita del centro commerciale “Latinafiori” senza alcuna prospettiva occupazionale per i tanti lavoratori coinvolti”. E ancora: «I negozi di Pam Panorama, proprio in questa fase dell’anno, da sempre considerata la più proficua per l’approssimarsi delle feste natalizie, offrono uno spettacolo infausto: scaffali vuoti, referenze che mancano da tempo, progressivo allontanamento della clientela, politiche di supporto alle vendite pressoché inesistenti».

I sindacati chiedono al management una svolta: «Chiarezza sui piani futuri di Pam panorama, un sistema serio di relazioni sindacali aziendali, maggiore attenzione alle lavoratrici ed ai lavoratori dipendenti ed alle loro professionalità, tutele occupazionali e ripristino di condizioni di lavoro accettabili per i lavoratori in appalto».