«Entro dieci giorni conto di portare la riforma del processo civile, di quello penale e del Csm al consiglio dei ministri». Eccolo l’ennesimo annuncio-scadenza del ministro della giustizia, che non si cura di aver già fatto le stesse previsioni a febbraio e poi a marzo e a maggio, quando in due occasioni parlò di testi pronti per «il primo consiglio dei ministri utile». Siamo a luglio e a questo punto se anche Alfonso Bonafede riuscisse a superare la resistenza leghista e a battezzare i suoi testi entro l’estate, cambierebbe poco. Si tratta di disegni di legge delega e il parlamento...