Fa freddo. Nevica. E quando ho chiesto quando sorge il sole mi hanno risposto la prossima settimana. Allora perché mi trovo qui nel nord della Norvegia in pieno e buio inverno? Semplice. Sono ad un film festival, il Tromsø International Film Festival, perché questo è quello che faccio. Dove c’è cinema, io ci sono. E sono felicissimo di trovarmi qua. In parte perché gli organizzatori hanno messo insieme un programma magnifico, con i migliori film dell’anno scorso: inclusi «Benedetta», «Hit the Road» e «Red Rocket» di Sean Baker. E anche perché ci sono dei film nuovi dalla Scandinavia.

Il film di apertura è «A Human Position» di Anders Emblem. È un film che ha un passo lento ma sostenuto. Racconta la storia di una giovane giornalista, Asta, che vive sotto il peso di un trauma non spiegato. In parte per distrarsi lei comincia ad occuparsi della storia di un rifugiato. Emblem ha costruito i suoi personaggi e anche il loro ambiente con pazienza. La sua macchina da presa guarda attentamente ma senza muoversi. È bellissimo e spero che arrivi anche da noi. «Trond Giske – Makta Rår» è un documentario su un noto uomo politico preso dall’onda del movimento MeToo. È un testamento a come ogni paese ha vissuto questo momento in maniere molto diverse. Una retrospettiva di Mia Hansen-Løve offre una bellissima introduzione al suo ultimo film «Bergman’s Island» già uscito in Italia.

Con il Covid il festival è per forza ridotto. Il cinema sotto le stelle è consigliato per il distanziamento sociale ma a 30 gradi sotto zero può avere altri effetti dannosi. Per fortuna non fa così freddo adesso e per quelli meno avventurosi c’è il Verdensteatret Cinematek, un bellissimo cinema costruito nel 1916. La Norvegia però vuole farli i film, non solo guardarli. Così sono andato a visitare il FilmCamp, due ore a sud di Tromsø, uno studio in grande crescita realizzato in un’ex postazione militare. Qui c’è tutto ciò che serve per fare un film e due alberghi permettono di vivere nello stesso posto. Poi a pochi minuti di macchina troviamo un branco di renne, perfetto per un film natalizio.

Quando arriva il sole – penso domani – mangeremo una torta speciale e poi andremo a vedere altri film. Perché qui l’aurora boreale si trova sia fuori che dentro l’unico Film Festival situato all’interno del circolo polare artico.