Francesco Guccini l’aveva annunciato ed allora si era in presenza alla Sala Testori del Teatro Franco Parenti, che ci sarebbe stato un capitolo 2 a Note di viaggio – venite avanti. E il cantautore emiliano, in Zoom con Mauro Pagani, è stato di parola lasciando carta libera e “non mettendo bocca” in nessuna delle fasi che hanno visto cantanti e amici occuparsi delle sue canzoni. Anzi “mi sono emozionato riascoltandole, le canticchiavo. Evidentemente questa è una fase della vita che come tutti gli anziani mi sono rincoglionito e sono diventato più sentimentale”. D’altronde Mauro Pagani, produttore e realizzatore del progetto ideato dalla BMG, aveva più volte accennato al fatto che di canzoni ne aveva scelte poco più di due dozzine su circa 200 selezionate e ripetutamente ascoltate.

DUNQUE, questo Note di viaggio n. 2, con un sottotitolo “scaramantico visti i tempi” di “Non vi succederà niente”, in apparenza si propone come chiusura di un progetto molto complesso come dice Pagani ribattendo agli 80 anni di Guccini con “io ne ho 74 e non sono pochi”, ma che in realtà potrebbe avere un ulteriore capitolo live, a cominciare dalla possibilità di assistere ad un grande evento tributo all’Arena di Verona il prossimo anno. Con contatti già avviati e ovviamente emergenza sanitaria permettendo. A detta di tutti questo secondo “viaggio” è parso più omogeneo rispetto al primo. Anche se squadra che vince non si cambia al pari del format, copertina compresa, ancora di TVboy stavolta chiamato a coverizzare “Il Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, e con canzoni affidate ad artisti come Zucchero, la Mannoia, Gianni Nannini, Mahmood e Levante che rappresentano più generazioni (e anche generi) e con un brano in cui Guccini torna a schioccar l’ugola anche se la voglia di cantare scema già “alle 11 di mattina, ora in cui la voce si perde”.

NELL’UNO l’inedito Natale a Pavana fungeva da ouverture al progetto, qui la sfortunata Migranti, a suo tempo data a Iacchetti e esclusa da Sanremo, ne è il logico epilogo. Anche perché ha l’accompagnamento dei Musici. E perché i due album hanno una componente visiva eloquente su come il cantautore la pensa sulla contemporaneità. I suoi non sono concetti semplici, anche se nel diventare narrazione così li fa sembrare. Basta poi però ascoltare Autunno duettata da Emma e Roberto Vecchioni per sapere che la canzone d’autore resta, pur in un “periodo non congeniale al suo ascolto” sottolinea Pagani, il vero romanzo italiano degli ultimi cinquant’anni. E Guccini neanche a dirlo ne è uno dei più alti protagonisti.