Note di resistenza a Napoli
Eventi Il 7 luglio in piazza Dante un’iniziativa di solidarietà per Mimmo Mignano e altri quattro operai licenziati dalla Fiat
Eventi Il 7 luglio in piazza Dante un’iniziativa di solidarietà per Mimmo Mignano e altri quattro operai licenziati dalla Fiat
L’uomo licenziato due volte: non è un film di Hitchcock ma il lavoro in Fiat prima e dopo Marchionne. Mimmo Mignano è stato buttato fuori la prima volta nel 2007, dopo un’azione di informazione con megafono e striscioni in una concessionaria del Lingotto di Napoli. Il giudice del lavoro, dopo sette anni, lo ha reintegrato perché il licenziamento era «sproporzionato e pertanto illegittimo». Così l’azienda lo ha buttato fuori di nuovo a giugno 2014, insieme a quattro operai del Wcl (il reparto logistico di Nola), per aver messo in scena davanti ai cancelli l’impiccagione di un manichino con la foto di Marchionne sul viso.
Tre loro colleghi si erano suicidati dopo anni di cassa integrazione a zero ore. Nuovo ricorso al giudice del lavoro e nuova interminabile attesa di un anno per la discussione della causa. Mimmo è persino salito sulla gru in piazza Municipio a Napoli: ci è rimasto una settimana, attendeva il premier Renzi che in città però non ha mai più messo piede.
Alla fine la sentenza è arrivata, tutti e cinque licenziati «perché la condotta dei ricorrenti ha leso l’immagine dell’azienda e fatto venire meno il rapporto fiduciario». Che quello di Nola sia un reparto confino per dipendenti non graditi all’azienda non è un problema, che a Pomigliano ci si infortuni ma il tabellone che porta il conto segni sempre zero, nonostante persino due decessi in due anni all’interno della fabbrica, non rovina il rapporto fiduciario. Metà degli operai di Pomigliano attendono ancora di rientrare a lavorare mentre quelli che sono sulle linee faticano a ritmi forsennati, il messaggio è chiaro: china il capo e fai quello che dice il padrone.
Per i cinque licenziati sono finiti gli ammortizzatori, hanno famiglia e zero reddito. Il sette luglio a piazza Dante a partire dalle 19 ci sarà l’evento «Notte rossa dei diritti: musica a sostegno della cassa di resistenza operaia»: «Decine di musicisti per dire sì al diritto di ribellarsi e no alla repressione padronale. E cantargliele a Marchionne» spiega Daniele Sepe, tra i promotori dell’iniziativa.
Sul palco: The collettivo, Foja, La maschera, Tartaglia&Aneuro, Nelson, Shaone, ‘O Rom, Ar Meitheal, Calatia, Demonilla, Aldolà Chivalà, Napoli Extracomunitaria, Mc Mariotto, Maldestro, Gnut, Pier Macchié, Dolores Melodia, Gatos do mar, Piero Gallo, Jah Farmer & Nah Deal Band, Matteo Marolla e la Zumpinária Banda, Delucao + Laye Ba, Bisca, Voodo Miles, Blindur, Mario Insenga, Antonello Cossia, Bisca, Captain Sepe & funky crew, dj Rallo.
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