È da dicembre che va avanti il pressing delle regioni sul governo per cambiare le norme anti Covid. A differenza delle altre ondate pandemiche, lo scontro tra aperturisti e prudenti non è avvenuto in campo aperto. I presidenti di regione sono grandi elettori e nessuno ha detto loro no. Si sono inaugurati i tavoli tecnici e poi si è fatto affidamento sulla pausa quirinalizia per lasciare che passasse gennaio e iniziasse così la discesa dei casi. Oggi però il dossier arriva sul tavolo del Consiglio dei ministri e si dovrà decidere come gestire il passaggio verso la fine dello stato d’emergenza (fissata al 31 marzo).

Le prime decisioni riguardano le misure del decreto Festività che scadono proprio oggi: da domani si potranno organizzare feste e concerti all’aperto e potranno riaprire le discoteche. Su quest’ultimo punto si delineano le differenze in seno all’esecutivo: si tratterà di decidere se lasciarle chiuse fino a marzo o aprirle il 15 febbraio ma i gestori hanno chiesto il via libera un giorno prima, a San Valentino. Mascherine all’aperto: da domani si potranno togliere in zona bianca (per ora, quindi, solo in Basilicata, Molise e Umbria) ma anche in questo caso ci potrebbe essere una proroga dell’obbligo di indossarle.

Restano fuori altre scelte, che potrebbero essere risolte in un secondo Cdm il prossimo giovedì. Come lo scorporo degli asintomatici dal calcolo dei ricoveri Covid e la revisione del sistema dei colori, lasciando solo la zona rossa. Questione green pass, in questo caso si tratta di un passaggio tecnico: da domani durano 6 mesi, a marzo inizieranno a scadere i primi pass di chi ha fatto la terza dose. In attesa di capire cosa ci sarà dopo la terza dose, l’orientamento del governo è sospenderne la scadenza (o allungarla) per chi ha fatto il booster.

Il tema più complicato è quello della scuola, dove continua a regnare il caos. Non a caso il ministero dell’Istruzione ha promesso ai sindacati un vademecum che metta ordine tra norme e circolari. La richiesta unanime è che vengano semplificate. Il primo punto a cui stanno lavorando i tecnici dei ministeri è uniformare le regole tra scuola primaria e secondaria, sperando che salgano le vaccinazioni nella fascia 5-11 anni. E all’equiparazione delle quarantene scolastiche a quelle in vigore per tutti i cittadini: niente isolamento per guariti e vaccinati da meno di 120 giorni o con booster; 5 giorni per chi è vaccinato o guarito da più di 120 giorni; 10 giorni per i non vaccinati.

Finora il premier Draghi ha condotto la partita imponendo la sua linea a entrambe le anime dello schieramento (facendo, ad esempio, digerire le chiusure alla Lega o sconfessando i ministri Speranza e Banchi sulla scuola). Resta da verificare il clima nel governo dopo la rielezione di Mattarella. Non a caso Matteo Salvini ieri ha mandato uno dei suoi avvisi ai naviganti: «Sul tavolo del presidente del Consiglio io e il ministro Giorgetti, già questa settimana, porteremo una serie di proposte. Fra le questioni in sospeso c’è anche da rivedere rapidamente le regole sulle quarantene nelle scuole di ogni ordine e grado, che stanno rendendo difficilissima la vita a molte famiglie, e un nuovo approccio alla gestione del Covid, con un percorso di ritorno alla normalità».

Sono stati 104.065 i nuovi positivi ieri in Italia su 818.169 tamponi, il tasso di positività è sceso al 12,7%. I morti sono stati 235 portando il totale a 146.149. Ricoveri in calo nei reparti ordinari con 19.617 pazienti (meno 19 rispetto a sabato) mentre in terapia intensiva sono 1.593 (5 in più). La regione con il maggior numero di casi è stata la Lombardia (14.558) seguita da Emilia Romagna (13.091) e Lazio (11.533). Secondo i dati Agenas, il tasso di occupazione nelle terapie intensive è sceso di un punto attestandosi al 16%, mentre nei reparti ordinari è stabile al 30%. Oggi nessuna regione cambia colore: 5 restano in arancione (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Sicilia, Valle d’Aosta), tre in bianco (Basilicata, Molise e Umbria), le altre in giallo. Da domani scattano le multe una tantum di 100 euro per gli over 50 No vax.