Il 12 giugno, giorno di apertura dei Mondiali 2014, sarà anche la giornata scelta dall’Ilo per sensibilizzare l’opinione pubblica globale sul lavoro minorile: piaga che affligge, con intensità diverse, tutti i paesi, ma che in Brasile è particolarmente presente. Il titolo dell’iniziativa è Cartellino rosso al lavoro minorile: questa campagna è stata lanciata per la prima volta in coincidenza con la Coppa delle Nazioni africane nel 2002 per denunciare lo sfruttamento dei bambini nella fabbricazione di palloni da calcio, fenomeno emerso durante la Coppa Uefa del 1996.

Secondo i più recenti dati forniti dall’agenzia per il Lavoro dell’Onu, il numero globale dei minori lavoratori è sceso di un terzo dal 2000, da 246 a 168 milioni. Più della metà, 85 milioni, svolgono lavori pericolosi (nel 2000 erano 171 milioni).

Il maggior numero di minori lavoratori si trova nella regione Asia e Pacifico (quasi 78 milioni, il 9,3% del totale dei minori), mentre l’Africa sub-Sahariana continua a essere la regione con la maggior incidenza di lavoro minorile (59 milioni, oltre il 21%). In America Latina e Caraibi, i bimbi al lavoro sono 13 milioni (8,8%); in Medio Oriente e Nord Africa 9,2 milioni (8,4%).

L’agricoltura continua a essere il settore con il più alto numero di minori costretti al lavoro (98 milioni, pari al 59%), ma altrettanto preoccupante è la situazione nel settore dei servizi (54 milioni) e nell’industria (12 milioni) – perlopiù confinati nell’economia informale. Il lavoro minorile tra le bambine è sceso del 40% dal 2000, quello dei bambini del 25%.

Circa la metà dei minori lavoratori sono semplicemente troppo piccoli per svolgere qualsiasi tipo di lavoro. La maggior parte lavora in aziende familiari senza alcuna retribuzione. Circa 85 milioni di ragazzini tra i 5 e i 17 anni lavorano in aziende agricole, in miniera o in fabbrica, attività che mettono a serio rischio la salute e sicurezza, a volte persino la vita.

Milioni di bambine e bambini lavorano come domestici, altri sono vittime dello sfruttamento sessuale o coinvolti nel commercio di droga o mendicano per la strada. Circa 5,5 milioni di minori sono vittime delle nuove forme di schiavitù come la tratta di esseri umani e i bambini soldato costretti a combattere nelle forze armate governative o nelle milizie private.

«La campagna è legata al gioco del calcio e al diritto di tutte le bambine e i bambini a giocare», ha spiegato Corinne Vargha, direttrice del Programma internazionale dell’Ilo per l’eliminazione del lavoro minorile (Ipec). «Per questo motivo sarà lanciata in occasione dell’avvio della Coppa del mondo Fifa 2014 in Brasile, la cui data coincide con la Giornata mondiale contro il lavoro minorile del 12 giugno».

Sempre dopodomani, 12 giugno, sarà resa nota una nuova canzone, composta dal musicista Mike Einziger e dalla violinista Ann Marie Simpson. Intanto a Rio de Janeiro più di 1000 persone si uniranno per formare una gigante girandola umana, emblema della Campagna, con il colle Pan di Zucchero come sfondo.

In Italia sono previste iniziative in varie città: protagoniste scuole e università, ma anche il mondo della musica, della danza, dello sport e il sindacato. Previsti concerti a Roma, Milano, Pesaro e Parma, con l’esibizione della Suzuki Orchestra: oltre 130 bambini musicisti diretti da Antonio Mosca.