Una grande melassa: questo rischia di diventare il dibattito sul referendum e sulle riforme. Si paventa la guerra, si sollecitano coesione e confronti pacati. Le aperture di Renzi sembrano accogliere suggerimenti autorevoli, ma rimangono vuote di contenuti e iniziative concrete. Alla fine, è l’autoreferenziale arroganza di un premier troppo amante dei selfie che spacca il paese su quello che mai dovrebbe dividere, e cioè la Costituzione. Mentre il referendum non è una partita di ceto politico, né si esaurisce nel bon ton istituzionale. Siamo di fronte a linee alternative che in ultimo toccano la vita quotidiana, i diritti e le...