Della centralità di una figura come Predrag Matvejevic è presto detto: scrittore cosmopolita che – come si legge nel comunicato stampa a proposito dell’appuntamento odierno – «ha messo il potere della sua parola al servizio dell’impegno civile e di un’Europa senza frontiere, figlia del logos Mediterraneo». In questo senso l’invito è rivolto alla riflessione circa «l’importanza della parola scritta, per comprendere al meglio la complessità del mondo. Le parole – scritte e condivise a voce, lo strumento per eccellenza per opporsi alle barbarie dell’ignoranza, dell’intolleranza e della violenza».
In dialogo – e con la moderazione di Ksenija Fonovic – i nocchieri delle parole tra l’Italia e il Mondo Ex saranno diversi: Luca Leone (editore, Infinito edizioni); Anita Vuco (traduttrice letteraria e poeta bilingue), Fatima Neimarlija (mediatrice culturale, presidente dell’Associazione «Bosna u srcu») e il nostro Tommaso Di Francesco. Ciascuno e ciascuna sono hanno in comune l’aver conosciuto Matvejevic di cui il loro lavoro conserva traccia grata e preziosa. Utilizzando la parola per tessere connessioni, e nutrirle, tra l’Italia e i Balcani impegnandosi in una forma della cultura inscindibile dalla pratica politica. L’occasione è offerta dalla recente pubblicazione del volume Matvejevic e io, due marinai di Giacomo Scotti (Infinito edizioni). Infine una visita guidata alla « Mostra senza giuria, re-design dei poster della ex-Jugoslavia» di Zoran Cardula a cura di Valentina Caprara.