Strizza l’occhio alle piazze no vax che, dice, «vanno ascoltate». Attacca la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese per gli sbarchi di migranti e la invita a farsi da parte. E boccia la richiesta avanzata dal presidente del Coni Giovanni Malagò dopo i due ori vinti domenica nei 100 metri e nel salto in alto, di approvare almeno uno ius soli sportivo per gli atleti che, pur vivendo in Italia, non possono indossare la maglia della nazionale solo perché nati da genitori stranieri. «Già oggi a 18 anni si può chiedere la cittadinanza, godiamoci le medaglie non c’è bisogno di cambiare la legge» dice Matteo Salvini deciso a non arretrare nemmeno di fronte all’impresa degli azzurri.

Ammesso che sia mai uscito da una perenne campagna elettorale, il leader della Lega è già lanciatissimo verso quella per le amministrative di autunno, dove tra l’altro arriverà sull’onda del processo che il 15 settembre si apre a Palermo per il caso Open Arms. Le ultime polemiche Salvini le riserva a Malagò e Lamorgese. Dopo le imprese giapponesi di Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs il presidente del Coni è tornato a perorare una causa che sostiene da tempo: «Non riconoscere lo ius soli sportivo è qualcosa di aberrante, folle» dice a commento dei due ori conquistati in undici minuti. Tamberi è marchigiano e, nonostante il cognome, Jacobs è bresciano, quindi italianissimo.

Il riferimento di Malagò non vale dunque per i due atleti ma per le decine di giovani promesse oggi straniere tagliate fuori dalla possibilità di gareggiare in nome dell’Italia. Una legge del 2016 consente infatti ai minori stranieri di essere tesserati dalle società italiane ma non di gareggiare per la nazionale. Dal 2019, inoltre, una modifica delle norme che regolano la Fidal, la Federazione italiana di atletica leggera, permette di riconoscere come primati italiani i record ottenuti dagli atleti stranieri, a patto che siano residenti in Italia, tesserati con una società sportiva e frequentino le scuole. Resta però sempre preclusa loro la possibilità di indossare la maglia della nazionale fino al compimento del 18 simo anno di età, quando possono avviare le normali pratiche per la cittadinanza. Eclatante il caso di Great Nnachi, nata in Italia da genitori nigerani che nel 2019, a soli 14 anni, ha superato il record italiano di salto con l’asta volando oltre i 3,70 metri ma non può gareggiare in nazionale.

Salvini avrebbe potuto benissimo lasciar correre, anche tenuto conto di come vanno le cose in Italia dove la riforma della cittadinanza, che consentirebbe a quasi un milione di ragazzi italiani in tutto e per tutto ma fantasmi per la legge, di diventare a tutti gli effetti cittadini di questo Paese, è ferma in parlamento da anni. E invece ha preferito polemizzare pur di tenere il punto.

Decisamente più duro l’attacco alla titolare del Viminale che accusa di non fare abbastanza per impedire gli arrivi dei migranti sulle nostre coste. «Il problema non è il governo, ma la ministra Lamorgese», dice nel pomeriggio. «Di fronte a questi numeri di sbarchi dia una segnale, blocchi, regoli, espella, faccia qualcosa. Ma ora, ad agosto non a dicembre. Ne ho parlato con Draghi». E in serata rincara la dose lasciando intendere una convergenza di opinioni con il premier: «Sono convinto che Draghi riuscirà a svegliare Lamorgese – dice -, sono ottimista: il premier è consapevole che non si può mantenere questo ritmo di sbarchi. Siamo ad agosto e siamo a 30mila, cosa aspettiamo che siano 100mila? Sono convinto che arriverà un cambio di passo. E’ un problema di sicurezza. Serve un segnale entro agosto».

Parole che suonano come un ultimatum e che hanno l’effetto di suscitare un coro di solidarietà nei confronti della ministra. «Ormai la Lega è la vera spina nel fianco di questo governo che noi sosteniamo con convinzione», attacca il presidente dei senatori del Pd Franco Mirabelli. «Non è possibile che la Lega continua dal Papeete a fare propaganda su u tema così serio alla vigilia di importanti appuntamenti, mettendo a rischio la stabilità del governo».

Con la ministra si schiera anche il deputato Federico Fornaro: «Salvini è ogni giorno di più ossessionato dai sondaggi in crescita della Meloni», dice il capogruppo di LeU alla Camera. «Adesso grida all’emergenza sbarchi dei migranti sulle coste italiane, quando l’unica vera grande emergenza nazionale è riuscire a contenere la diffusione della variante delta del Covid 19». «Non ricordo ministri dell’Interno, in epoca recente, che abbiano fatto meglio del ministro Luciana Lamorgese», scrive invece su Twitter il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia che chiede: «Salvini minaccia la sua permanenza nel Governo? Chi sentirebbe la sua mancanza?».