«Dovevano essere due puntate, ma poi il palinsesto non l’ha consentito, quindi ci siamo inventati questo titolo con l’aggiunta del formato…oversize». No non è la Bbc – più di tre ore e mezza di speciale – che Raidue manda in onda stasera a partire dalle 21.05. Una maratona dedicata a Gianni Boncompani a due anni dalla scomparsa e condotta da Renzo Arbore, interamente girato negli studi Radio Rai di via Asiago 10, teatro delle prime trasmissioni della coppia. Non sarà il solito programma commemorativo – assicura Arbore – riserverà sorprese fin da una trovata che si scoprirà in apertura. Per realizzarlo ci siamo chiesti come Gianni avrebbe amato essere ricordato». «Lo abbiamo fatto alla maniera sua… e un pò alla maniera mia».

UN LEGAME nato nel 1964 durante un concorso Rai per diventare maestri programmatori di musica alla radio e proseguito anche quando le strade si sono separate, Arbore a L’altra domenica e Boncompagni a Domenica In. «Siamo stati – spiega Arbore – i primi disc jockey della radio italiana. Abbiamo portato noi la musica beat in Italia: abbiamo fatto conoscere i Beatles e i Rolling Stones. A Roma freuentavamo il Piper e abbiamo scoperto – e lanciato – Patty Pravo, l’Equipe 84 che in qualche modo sono stati tutti nostri figliocci».

DURANTE questa serata le testimonianze dei protagonisti che hanno incontrato la vita artistica e privata di Boncompagni: Raffaella Carrà e poi le testimonianze di Ambra, Claudia Gerini, Sabrina Impacciatore, Lucia Ocone, Fabio Fazio, Piero Chiambretti «Siamo riusciti a cogliere sempre il senso ridanciano – sottolinea Arbore – e ridicolo di tutte le cose. È successo perché fondamentalmente eravamo due provinciali. Lui di Arezzo, io di Foggia. Avevamo le stesse difficoltà con le donne per esempio: per trovarne una, ti ci dovevi fidanzare. E che noia, le passeggiate lungo il corso, sempre uguali. Chiaro che poi dovevi trovare una distrazione, no? La nostra era, ed è ancora, l’ironia».

Alto Gradimento è un po’ il simbolo di quella irripetibile stagione: «Improvvisavamo moltissimo e i personaggi nascevano dalla nostra fantasia e dalle nostre esperienza». Come la Sgarrabona, una donna dalla voce baritonale presumibilmente sedotta e abbandonata da Boncompagni, poiché telefona in studio solo per insultare il conduttore. Dagli archivi la trasmissione ripesca anche un carosello per la Marzotto girato dalla coppia a metà anni ’60: «Ebbe successo, ma non venne più rinnovato perché la contessa Marzotto se l’era un po’ presa perché tutti avevano cominciato a chiamarla Marzente, come noi dicevamo nel carosello. Era una delle nostre birichinate». Lo show – scritto da Renzo Arbore, Barbara Boncompagni, Ugo Porcelli, Giorgio Verdelli, Luca Nannini (anche regista) – è il primo appuntamento con Arbore che entro la fine dell’anno ha in palinsesto altri due programmi ancora top secret – come sottolinea Carlo Freccero, che conferma il suo addio come direttore alla scadenza del contratto, a fine novembre.