A giudicare dai minuziosi preparativi per la manifestazione di oggi a Coltano, non sta avendo un gran successo il piano alternativo del sindaco pisano, il leghista Michele Conti, e del presidente regionale, il piddino Eugenio Giani, all’originario progetto di una megabase dell’Arma dei carabinieri tutta all’interno del Parco di San Rossore. Anche l’idea di uno “spezzatino” degli insediamenti militari, in parte fuori dall’area protetta e in parte al suo interno, nel borgo di Coltano, non va giù a buona parte di una popolazione che vive in un territorio ampiamente militarizzato come quello del comprensorio fra Pisa e Livorno. Per giunta all’interno del parco, nella Tenuta del Tombolo, c’è già da sessant’anni la base per eccellenza, Camp Darby. E in tempi di guerra, e di aumento generalizzato del costo della vita, spendere 190 milioni di soldi pubblici, fra Pnrr e Fondo di coesione sociale, per l’ennesimo insediamento militare, appare come un ennesimo schiaffo a chi chiede, ricordando le parole di Sandro Pertini, di “svuotare gli arsenali e riempire i granai”.
Più che comprensibili quindi i tanti attestati di solidarietà e vicinanza all’iniziativa del Movimento No Base, di cui fanno parte le forze politiche della sinistra pisana di alternativa (Una città in comune e Rifondazione comunista), il Comitato permanente di difesa di Coltano, e l’Arci. “II 2 Giugno attraverseremo questo meraviglioso borgo – hanno anticipato gli organizzatori presentando la manifestazione – a lungo dimenticato proprio da quelle istituzioni che oggi vorrebbero ‘rigenerarlo’ regalando ai carabinieri immobili di pregio, per ribadire il nostro no alla base”. Un ‘no’ sottoscritto da una miriade di associazioni, collettivi di movimento, sindacati di base, Rsu operaie e reti pacifiste, ambientaliste e transfemministe, oltre che da una bella fetta di cittadini della zona.
La manifestazione vera e propria prenderà il via alle 14.30 e si svilupperà attraversando ad anello il borgo di Coltano. Ma già al mattino è stata predisposta alla Villa Medicea l’accoglienza dei partecipanti, con banchetti e punti di ristoro. Annunciato l’arrivo di un centinaio di pullman, mentre Autolinee Toscane ha attivato, su richiesta della Prefettura di Pisa, un servizio di collegamento tra la stazione centrale di Pisa e Coltano, con bus navetta attivi dalle 11.30 alle 14.30, e dalle 18.30 alle 21.
Anche Sinistra italiana chiama alla partecipazione: “Essere a Coltano sarà uno dei modi migliori per festeggiare la nostra Repubblica il 2 Giugno”. Mentre Rifondazione e Una città in comune, che con il loro consigliere comunale Francesco ‘Ciccio’ Auletta hanno avuto il gran merito di scoprire un progetto a lungo taciuto dall’amministrazione comunale di centrodestra e da quella regionale di centrosinistra, dopo essersi appellati all’Unesco hanno inviato una segnalazione alla Commissione Ue. Una denuncia redatta insieme agli attivisti della clinica legale “Salute ambiente e territorio” dell’Università di Perugia. Segnalando, trattati europei alla mano, che “il legame indissolubile tra l’ambiente e le comunità che lo abitano non può essere ignorato o sacrificato per qualsivoglia ragion d’ordine economico o militare”.
Con un curioso corto circuito con i vertici nazionali che avevano avvallato il progetto della magabase, anche il “Cantiere aperto delle forze progressiste e del centrosinistra” pisano, guidato da Pd e M5S, sostiene “un no granitico alla possibilità che la base militare o anche una sua porzione, a seguito del cosiddetto ‘spacchettamento’, possa venir collocata nel perimetro del parco e dell’intero borgo di Coltano. La Villa Medicea, le Stalle del Buontalenti, la Stazione Marconi, la scuola Diaz dovranno essere recuperati con l’esclusivo fine della pubblica fruizione”. Del resto alle prossime elezioni comunali manca solo un anno. E la speranza di strappare Pisa al centrodestra passa anche da Coltano.