«Siete pronte?». Dal camion con il muso rivolto alla stazione Termini e addobbato con gli slogan dello sciopero transfemminista, le ragazze a bordo chiamano quelle a terra. Si parte, in marcia, ma prima doverosi auguri a due compagne che si sono appena sposate e le note di Maledetta primavera ad accompagnare un fiume di mani in alto, «vagine alzate». E oggi si sciopera. COME LAVORATRICI fuori, lavoratrici in casa, come soggetto da costringere in ruoli utili ad altri, produttivo e riproduttivo. Sono migliaia a Roma, un tappeto di fazzoletti viola. Altre decine di migliaia nel resto d’Italia (a Milano, Bologna,...