Lucia Morselli torna a minacciare gli operai di Terni. «Se dovesse tornare anche una tensione piccola o leggera non avremmo mai più ordini: la credibilità dell’azienda è legata a un filo».

L’amministratrice delegata dell’Ast di Terni lo ha detto durante l’audizione alla commissione Industria del Senato. «Lo sciopero ha inflitto una grande ferita al mondo industriale europeo e ora la preoccupazione più grande che abbiamo è di dimostrare sul mercato che è stata difficile ma i momenti di tensione sono finiti e l’accordo firmato si applica e le tensioni sono finite».

Ricordando lo sciopero di 34 giorni consecutivi – più un’altra decina prima – che ha salvato l’acciaieria, Morselli ha ribadito: «C’è stato uno degli scioperi più lunghi della storia d’Italia che ha creato forte preoccupazione nelle più grandi aziende italiane e europee che ora sono spaventatissime dal fatto che si possa ripetere: preferiscono un acciaio meno sofisticato ma che arrivi».

La Morselli poi ha “battuto cassa”. «C’è un grande problema legato all’elettricità, se a dicembre non verrà esteso lo sconto sul costo dell’energia per i grandi consumatori come chimici, carta e acciaierie, saranno grossi guai. Noi ora paghiamo 120 milioni di euro l’anno, più del costo del lavoro, se non ci fosse lo sconto questa spesa aumenterebbe di 20 milioni l’anno», ha concluso Morselli.

L’audizione si è conclusa tra le polemiche. «Trovo davvero grave che il presidente Mucchetti, per sedicenti motivi di mancanza di tempo, mi abbia di fatto impedito di parlare e di svolgere le domande di Sel alla dottoressa Lucia Morselli mentre era in corso la sua audizione», denuncia la senatrice di Sel Alessia Petraglia.