«Certe volte la mia voce ha il suono della ghiaia, altre è come un caffé con la panna». Basta questa dichiarazione per evocare la favolosa, inarrivabile, profonda imprevidibile libertà dell’arte di Nina Simone, cui il Sundance film festival ha reso omaggio la sera dell’inaugurazione con What Happened, Miss Simone? (prodotto da Netflix, in programma anche alla Berlinale). Il titolo del nuovo documentario di Liz Garbus, una veterana del Sundance che ha già lavorato su profili di artisti altissimi e «tormentati» come Marilyn Monroe e Bobby Fisher, è la citazione di un testo di Maya Angelou («Cosa è successo Miss Simone?...